Conto corrente, attenzione al giorno di valuta

di Gianfilippo Verbani Commenta

Il giorno di valuta danneggia sempre il cliente della banca in quanto l’accredito effettivo gli sarà riconosciuto successivamente alla data del versamento, mentre l’addebito gli sarà immediatamente applicato.


Il giorno di valuta rappresenta la data a partire dalla quale hanno effetto le operazioni a credito e a debito nei confronti del titolare di un conto corrente o di un altro strumento erogato dalla banca.

Si tratta di un marchingegno, che ad oggi si è rivelato semplicemente un costo a carico del risparmiatore. Vale la pena saperne di più, facendo un esempio:

Se in data 10 maggio hai emesso un assegno, di appoggio al conto corrente della banca X, questa perderà il denaro effettivamente alla data in cui il creditore si presenterà al suo sportello per riscuotere la somma ivi indicata. Poniamo che lo faccia il giorno 14 maggio. In teoria, l’addebito dell’assegno dovrebbe avvenire in quella data, mentre se controllerai l’estratto conto, ti accorgi che esso è avvenuto formalmente proprio il 10 maggio, ovvero alla medesima data di emissione dell’assegno.

Si può fare lo stesso esempio, ma stavolta ipotizzando che in data 10 maggio, si porterà presso la propria banca un assegno per versarlo sul conto corrente. Sulla base delle regole riguardanti il funzionamento delle stanze di compensazione, l’istituto otterrà materialmente l’accredito il giorno seguente. Ma sempre verificando l’estratto conto, sarà possibile accorgersi che l’accredito formalmente sarà eseguito dopo 4 giorni, se l’assegno era stato emesso “su piazza”, dopo 6 giorni, se era stato emesso “fuori piazza”.

In altre parole, il giorno di valuta danneggia sempre il cliente della banca in quanto l’accredito effettivo gli sarà riconosciuto successivamente alla data del versamento, mentre l’addebito gli sarà immediatamente applicato. Diverse sentenze hanno escluso in Italia, che le banche possano unilateralmente statuire simili previsioni, dovendole concordare di volta in volta con il cliente. Ma, praticamente, questo non capita mai.