L'agenzia SoloAffitti ha esposto l'attuale situazione in uno studio. Grosseto e Bolzano le città in cui si registra la scelta più alta.
Gli italiani scelgono il canone concordato per gli affitti. Una soluzione che avvicina domanda e offerta e che si pone come una buona tipologia contrattuale.
L’agenzia SoloAffitti ha esposto l’attuale situazione in uno studio:
Con percentuali vicine al 100% sono Grosseto, Bolzano, Asti e Forlì le città italiane dove si ricorre maggiormente ai contratti di locazione con canone concordato. Il contratto calmierato puo’ essere stipulato solo nei comuni delle 11 aree metropolitane, nei capoluoghi di provincia e nei comuni ad alta densità abitativa per una durata minima di 3 anni, al termine dei quali, se non c’è disdetta, si rinnova automaticamente per altri 2. Gli inquilini pagano un affitto inferiore a quello di mercato e usufruiscono di detrazioni fiscali ai fini Irpef nel caso in cui l’immobile diventi residenza principale. I proprietari beneficiano di agevolazioni fiscali utilizzando la cedolare secca al 10% anziché quella al 21% prevista per i canoni liberi.
Il canone concordato viene scelto principalmente nel Centro e Nord Italia, nello specifico a Grosseto e Bolzano dove i proprietari di casa ne fanno uso nella quasi totalità dei casi (rispettivamente 98% e 96%), così come ad Asti e Forlì (95% ciascuna). Si segnalano alte percentuali d’impiego anche in altre città dell’Emilia Romagna, come Reggio Emilia, Modena e Ferrara (90% ciascuna), Ravenna (85%) e Rimini (80%). Il dato cala lievemente a Firenze e Pescara (75%) mentre nella Capitale risulta pari al 71%.
Prosegue l’agenzia:
A Milano, Napoli e Vercelli il recente rinnovo degli accordi territoriali, dopo quasi 20 anni, ha riaperto la possibilità per i locatori di utilizzare il canone concordato. Nel capoluogo partenopeo si arriva al 15% dei casi, nel vercellese al 10% e stenta ancora a Milano dove non si va oltre il 5%, anche perché i canoni concordati su alcune aree si discostano troppo dai prezzi di mercato. Il concordato è poco conosciuto anche a Verbania (5%) e Como (4%) mentre a Palermo è del tutto sconosciuto.