Voluta fortemente dall'Ania come ennesimo strumento per contrastare le frodi assicurative, la scatola nera è un dispositivo che registra tutte le informazioni sul veicolo e sul comportamento del suo conducente alla guida.
A dodici mesi dall’entrata in vigore del Ddl Concorrenza, decreto che contiene numerose e importanti novità in materia di assicurazioni auto, si stabilisce l’integrazione obbligatoria della scatola nera nelle polizze.
Di recente il DDL Concorrenza ha ripreso il suo cammino dopo la pausa per le elezioni amministrative e lo stallo seguito alle dimissioni della ministra Federica Guidi, con l’obiettivo di ottenere il via libera definitivo prima dello stop per le vacanze estive.
Nei giorni scorsi, infatti, la commissione industria del Senato ha approvato un emendamento, proposto dai relatori Salvatore Tomaselli e Luigi Marino del PD, che delega il Governo a statuire uno o più decreti legislativi per disciplinare l’installazione obbligatoria della scatola nera (o black box) su tutti i mezzi di trasporto. I primi veicoli interessati saranno quelli pubblici, poi toccherà alle vetture private, che otterranno in cambio significativi sconti sulle polizze RC auto. Il testo dell’emendamento specifica che non sono previsti maggiori oneri per i cittadini.
Voluta fortemente dall’Ania come ennesimo strumento per contrastare le frodi assicurative, la scatola nera è un dispositivo che registra tutte le informazioni sul veicolo e sul comportamento del suo conducente alla guida. Il suo uso, per il momento ancora facoltativo, si è diffuso principalmente in Italia, paese dove i prezzi dell’assicurazione auto sono più alti che altrove, interessando il 15,8% delle polizze, con un trend in costante aumento.
Resta sempre però la questione legata ai costi dell’installazione della scatola nera: l’emendamento garantisce che non ricadranno sugli automobilisti, ma i consumatori non si fidano. Il Codacons, per esempio, ha dichiarato per esempio che “è assolutamente impossibile garantire che i costi relativi alle scatole nere sulle autovetture non ricadano sugli utenti” e che “anche laddove “la norma preveda che non siano i cittadini a farsi carico di tale spese, i maggiori costi saranno inevitabilmente traslati sugli utenti finali, attraverso incrementi di tariffe e prezzi”. Dov’è la verità?