In Italia le tariffe concernenti le assicurazioni auto sono calate anche nel 2015, tuttavia il costo di ogni singola polizza RC auto rimane più alto, e non di poco, in confronto alla media dei principali paesi dell’Unione Europei.
Sono alcuni tra i dati più significativi rivelati dalla presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina, nel corso della consueta Relazione Annuale dell’associazione:
Durante il 2015 il ramo RC auto, con oltre 14 miliardi di premi raccolti, si è confermato il più importante tra i rami danni. Le compagnie assicurative, soprattutto in conseguenza dei risultati tecnici positivi registrati nel triennio 2012-2014, hanno applicato anche l’anno scorso riduzioni significative delle tariffe. Di conseguenza il volume dei premi, dopo il forte calo già osservato nel 2013 (-7,0%) e nel 2014 (-6,5%), ha registrato nel 2015 un’ulteriore contrazione, analoga a quella dell’anno precedente: in pratica gli italiani hanno risparmiato un miliardo per assicurare un numero di veicoli pressoché invariato, circa 40,6 milioni. A questa contrazione ha contribuito anche il sempre più frequente ricorso a prodotti assicurativi come l’assicurazione a km o quella temporanea, che consentono un evidente risparmio sul costo annuale.
Il prezzo medio della polizza RC auto in Italia, pari a 439 euro nell’ultimo trimestre del 2015, è diminuito di quasi il 20% in confronto a tre anni prima. Il divario delle polizze italiane rispetto alla media dei principali paesi europei si è dunque fortemente ridotto, anche se resta piuttosto consistente: secondo le stime di una primaria società di consulenza internazionale, il gap è sceso da 213 euro nella media del periodo 2008-2012 a 138 euro nel 2015, e nei primi cinque mesi dell’anno in corso tale differenza si è ulteriormente assottigliata. Questo squilibrio è dovuto specialmente al costo medio dei sinistri e alle aliquote fiscali sui premi, che da noi sono ancora nettamente superiori rispetto a molti paesi esteri “Per garantire nel medio-lungo periodo equilibrio economico e prezzi sostenibili”, ha aggiunto Maria Bianca Frina, “Occorre incidere sul costo complessivo dei sinistri, allineandolo ai livelli europei”.