A lungo termine i tassi variabili sono ancora molto bassi, e prima che l'Euribor torni al 1%, si dovranno attendere ancora 5 anni.
L’anno si è aperto con un rialzo dei tassi, nonostante la BCE abbia annunciato di voler continuare le sue campagne di QE, ma se per i mutui a tasso fisso gli effetti si stanno già facendo sentire, per quelli a tasso variabili, non ci sono ancora ripercussioni per il momento, nonostante nell’ultimo semestre si sia registrato un aumento del costo del denaro di 70 centesimi. Le banche hanno iniziato a caricare questi costi sui tassi fissi, ma ci sono ancora delle occasioni da prendere al volo, con l’Euribor ancora a tasso negativo (-0,37% mensile). A lungo termine i tassi variabili sono ancora molto bassi, tanto è che se l’anno scorso hanno “vinto” i tassi fissi, ora ci potrebbe essere un’inversione di tendenza, perché prima che l’Euribor torni al 1%, si dovranno attendere ancora 5 anni. E allora, un mutuo da 120 mila euro che prevede rateizzazioni a tasso variabile per 20 anni, oggi costa 560€ ogni mese, mentre per il tasso fisso se ne spendono 635 di euro. Inoltre, anche durante gennaio e la prima settimana di febbraio, le richieste dei mutui sono state crescenti, forse proprio per la paura di un aumento dei tassi, che ha fatto accelerare i meccanismi psicologici della “corsa allo sportello”, chiaramente non per ritirare. Certo, il tasso variabile nasconde sempre delle insidie, ed è sempre bene valutare le condizioni offerte.