Prestiti cambializzati: cosa c’è da sapere

di Daniele Pace Commenta

Sono un'ottima soluzione anche per chi ha già dei prestiti contratti con la banca, che non consentono ulteriori richieste.


Negli ultimi anni, complice la crisi, molti cittadini non possono accedere ai classici prestiti bancari, perché segnalati come cattivi pagatori. Certamente, molti di questi “cattivi pagatori”, si sono trovati, loro malgrado, in situazioni poco sostenibili, a causa dell’andamento negativo dell’economia, ma hanno, a maggior ragione, bisogno di prestiti per mandare avanti l’azienda o la semplice economia domestica. Per questo motivo c’è sempre più ricorso a quelli che sono chiamati i prestiti cambializzati, ovvero quei prestiti garantiti da cambiali, con cui gli eventuali creditori possono rifarsi in caso di mancato pagamento, e procedere, se necessario, a pignoramenti per il recupero crediti. Sono un’ottima soluzione anche per chi ha già dei prestiti contratti con la banca, che non consentono ulteriori richieste. Certamente non basta firmare una cambiale per ottenere il finanziamento, ma bisogna presentare la propria situazione finanziaria, per poter essere valutati. Bisogna dimostrare di avere delle entrate che consentano di poter restituire il credito concesso, oppure avere un garante che possa farsi carico di eventuali mancati pagamenti, o garantire in caso di morte. In questo ultimo caso, alcune finanziarie richiederanno la stipula di un’assicurazione, che possa coprire questi rischi, compreso quello di perdita del posto di lavoro. Se il credito richiesto è modesto, la finanziaria potrebbe anche non richiedere queste garanzie. In genere vengono applicati i tassi fissi, e la possibilità di estinzione anticipata dietro penale.