I dati economici italiani confermano la ripresina, e sottolineano anche l’uscita del Meridione dalla recessioni, con una bella crescita del manifatturiero del Mezzogiorno pari al 7% in due anni, mentre il resto del paese segna solo il 3% in più. A trainare questa performance sono le esportazioni, e i dati dovrebbero essere confermati anche per il prossimo anno.
Ma la nota dolente è che la ripresa non è ancora sufficiente per trainare l’occupazione, che resta di molto inferiore alla media europea, specialmente al sud. Pesa la manovra di austerità sempre attuata dal governo negli ultimi anni e i salari bassi, che non rilanciano l’economia interna e i consumi delle famiglie, sempre alle prese con i conti di fine mese. In più anche il sud italiano ormai invecchia e non riesce a trascinare la natalità nel paese. Ma il sud traina anche per il 14% il Pil del resto del paese, con “importazioni” per 177 miliardi. È l’effetto degli incentivi al Mezzogiorno, che avvantaggiano anche il nord.
Gli investimenti al sud però mancano ancora rispetto al dato del nord, dove la spesa in conto capitale è stata quasi quadrupla rispetto a quella del Meridione. In particolare sono crollate le spese per le infrastrutture del sud, arterie e investimenti essenziali per il rilancio del Mezzogiorno, che ancora non riescono a decollare nel nostro paese.