Separazione e spese condominiali

di Daniele Pace Commenta


 La separazione non è solo un dolore affettivo, ma spesso si accompagna a problematiche economiche non indifferenti, specialmente per la classe bassa e media, che deve far fronte a spese che durante il rapporto erano condivise, e dopo diventano invece oggetto di litigio e ripicche. In questo corre in aiuto la decisione del giudice, che decide secondo legge quali sono le eventuali ripartizioni, a seconda delle esigenze e delle situazioni.

Per accordo tra le parti, e se questo manca, per decisione ingiuntiva del giudice, la casa coniugale deve avere un’assegnazione ad uno dei due coniugi separati, in base alle esigenze dei figli, sia minori, che maggiorenni ma non in grado di provvedere a se stessi. La situazione non si differenzia a seconda che la casa sia in comproprietà o di proprietà di uno dei due. Se la casa è in questa situazione, assegnata al coniuge comproprietario, oppure a quello non proprietario, la locazione è generalmente gratuita, ma vanno pagate, dall’occupante, sia le utenze che le spese. Quindi le bollette sono a carico di chi vive nell’appartamento, e così anche le spese condominiali.

Solo un accordo tra le parti, o una decisione del Giudice, in base a determinate esigenze, può cambiare questa situazione. Spesso capita però che, per certe forme di ritorsione, non vengano pagate le spese condominiali. In questo caso il condominio può rivolgersi al proprietario dell’appartamento, che dovrà poi richiedere il dovuto risarcimento all’assegnatario. Il proprietario può anche richiedere al tribunale un intervento per diminuire il mantenimento alla stessa somma delle spese condominiali, in modo che egli possa pagarle direttamente senza ulteriori esborsi.