Tassa sui rifiuti pagata il doppio

di Daniele Pace Commenta


 Fa rabbia la notizia che in alcuni comuni, i cittadini avrebbero pagato il doppio per la Tari, la tassa sui rifiuti, per un calcolo errato. Questo è quanto emerso in un’interrogazione parlamentare, dopo la denuncia delle associazioni consumatori. Errori commessi negli ultimi cinque anni dai comuni di Milano, Napoli, Ancona, Genova, Catanzaro e Cagliari.
Ora scatta la richiesta dei risarcimenti da parte dei consumatori che con le associazioni hanno promosso la campagna ‘SOS Tari’. Tante le sedi locali che si occuperanno della vicenda con le adesioni dei richiedenti. Chi vuole invece proseguire l’iter burocratico in solitaria, può impugnare l’avviso di accertamento e presentare il ricorso alla Commissione tributaria provinciale, ci sono 60 giorni di tempo dalla notifica dell’avviso. Per accertare se si è pagato più del dovuto però, è necessario richiedere al Comune gli atti amministrativi (L.241/90) per accedere al proprio fascicolo e controllare come è stato calcolato il tributo. Altrimenti si può scegliere di ricorrere al Tar.
La tassa sui rifiuti non è nuova a queste vicende, come confermano i numerosi interventi della magistratura sulla sua applicazione. La Corte di Cassazione (22531/2017) si era già pronunciata sulla riduzione del 40% in caso di disservizi, come la grande emergenza di Napoli. Il Consiglio di Stato invece aveva eliminato la discriminazione sui non residenti (sentenza 4223/2017).