L’Ape volontario continua il suo iter, con le modifiche approvate sulla legge di Bilancio, dopo i problemi riscontrati nella prima fase, quando si era evidenziato che la norma avrebbe lasciato fuori moltissime persone. L’Ape volontario consente la pensione anticipata dietro la garanzia dello stato per un prestito con rateizzazione ventennale. Al termine dell’iter si è praticamente arrivati, quando il Garante dei dati personali firmerà la convenzione con Abi e Ania per l’adesione delle banche e delle assicurazioni e la concessione dei prestiti. Il governo vorrebbe l’attivazione totale dell’Ape per la fine dell’anno. Ad essere coinvolti saranno tutti i lavoratori che richiederanno, volontariamente, la pensione anticipata e avranno compiuto almeno 63 anni e siano a tre anni e sette mesi massimo dalla pensione. La pensione inoltre, al netto della rata di ammortamento, dovrà essere almeno eguale a a 1,4 volte il trattamento minimo. Chi ha già una pensione non potrà chiaramente usufruire dell’Ape. Il costo del prestito, stabilito nella convenzione, è fissato ad un Taeg del 2,75% per l’erogazione e del 2,85% per l’ammortamento. Ci sarà anche la copertura obbligatoria delle assicurazioni nel caso che il richiedente, in fase di rimborso, muoia senza terminare di pagare le rate. Condizione questa essenziale per garantire le banche nell’erogare prestiti ai pensionati.
Ape volontario: cosa fanno assicurazioni e banche
di 29 Novembre 2017Commenta