Con la legge antiriciclaggio del 2007 oggi non è più possibile utilizzare gli assegni dove non è presente la scritta “non trasferibile”. Per la legge infatti tutti gli assegni al di sopra dei 1.000 euro devono essere non trasferibili. Il problema nasce sulle sanzioni, che sembrano essere cambiate notevolmente con il decreto legislativo dello scorso anno, entrato in vigore a partire dal 4 luglio 2017.
Le multe aggiornate
Inizialmente le multe previste si aggiravano tra l’1% ed il 40% dell’importo pagato tramite assegno, oggi invece è stata fissata una tariffa che va dalle 3mila euro alle 50mila euro. Se prendiamo in considerazione che il diritto di oblazione permette di risarcire per due volte il minimo della sanzione, in un solo colpo si è passati al 2% del valore dell’assegno,ovvero a 6mila euro fissi. Coloro che ricevono una sanzione possono far ricorso al Tesoro, spiegando che la loro è una dimenticanza e non una forma di riciclaggio. Nel caso il Tesoro accettasse tale motivazione, la cifra da versare sarà pari a 3mila euro e con lo sconto di un terzo invece sarà di 2mila euro. Oggi i consumatori e le associazioni sembrano aver alzato un polverone a riguardo, infatti è stata aperta anche una pagina FB dove tutti potranno raccontare casi simili.