Si torna a parlare di Dieselgate perché c’è la possibilità di partecipare alla class action contro la Volkswagen e ottenere un piccolo risarcimento.
La truffa del software sulle emissioni di scarico ha lasciato il segno, e non solo sui conti della casa tedesca, che nonostante tutto si è anche ripresa.
Sono molte le class action nel mondo, e ce n’è una anche in Italia, promossa dall’associazione dei consumatori Altroconsumo.
Il procedimento è appena all’inizio, ma arriveranno presto notizie.
La class action
A partire dagli USA, dove nel 2014 si è scoperta la truffa, la Volkswagen ha dovuto ammettere di aver manipolato il software per falsificare i dati sulle emissioni dei suoi diesel. I suoi motori diesel hanno inquinato 40 volte più dei limiti consentiti, truffando i test di controllo, e ora ci sono quasi 20 modelli della casa tedesca, comprese quelle associate, per cui si può chiedere un risarcimento. Oltre alla Volkswagen, coinvolti anche i marchi Audi, Seat e Skoda, che montano il motore 2.0 Tdi EA 189, in commercio dal 2009. Anche il 1.6 Tdi è stato coinvolto su alcune vetture.
Adesso è possibile partecipare alla class action per ottenere fino al 15% del prezzo di acquisto della vettura. Sono già 90 mila gli automobilisti che hanno aderito, e ora la palla passa ai tribunali.