Il Documento Unico di Circolazione è ancora nel suo iter burocratico, nonostante dovesse essere adottato già da questo luglio. La sua approvazione risale al 2017 e al Governo Gentiloni, e ora si parla dell’inizio dell’anno, come data di introduzione ufficiale, anche se in molti prevedono l’introduzione definitiva a metà 2019.
Il Documento Unico
Comunque sia, il DUC (Documento Unico di Circolazione) diventerà una realta per il parco automobilistico italiano. Iniziamo a capire quali cambiamenti porterà questa innovazione burocratica, che unirà il Certificato di Proprietà al Libretto di Circolazione. Il primo attesta la proprietà dell’auto, il secondo le caratteristiche. Attualmente sono rilasciati da due enti distinti.
Il PRA rilascia il certificato di proprietà, la Motorizzazione Civile la Carta di Circolazione.
Grazie all’unificazione, si riuscirà a ridurre costi e tempi burocratici.
Gli attuali costi in caso di acquisto di un veicolo sono di circa 100 euro, per i diritti di Motorizzazione, PRA e marche da bollo. Grazie al nuovo documento, si prevede un risparmio, sia per le marche da bollo, che saranno eliminate, che per i costi dei diritti. Per il momento, il DUC sarà fatto solo per le nuove immatricolazioni e i trasferimenti di proprietà successivi all’introduzione ufficiale del Documento, mentre le auto e le moto non interessate da vendite e immatricolazioni, continueranno ad avere i due vecchi documenti.