Se volevate cambiare operatore di telefonia senza costi, dovrete rassegnarvi a pagare ancora. L’Agcom aveva deliberato che i costi erano eccessivi, e che a gennaio sarebbero dovuti diminuire. Sarebbero, perché le regole che l’Autorità aveva stabilito a novembre, non sono state rispettate. Gli operatori hanno approfittato del ricorso presentato a vari soggetti al Tar del Lazio, e tutto è posticipato.
Il ritardo
Al Tar del Lazio, il 6 febbraio ci sarà l’udienza. Gli operatori hanno chiesto la sospensiva, e sono tutti uniti. Persino Sky, nonostante non sia una compagnia telefonica, si è aggregata alla cordata.
Il costo di disdetta si aggira dai 35 ai 65 euro, ma l’Agcom ha stabilito che non può essere superiore al canone. Inoltre gli operatori avrebbero dovuto portare il costo di disdetta anticipata ad una spesa proporzionata alla durata residua del contratto. Infine, dopo la disdetta, la rateizzazione doveva continuare, per i costi residui del contratto.
Il costo di disdetta base è stato effettivamente ridotto, ma solo di pochi euro, mentre quello di disdetta anticipata ancora non è stato rimodellato, ad eccezione di fastweb, che non lo ha mai applicato.
È vero che è stata invertita la tendenza, rispetto agli altri anni, quando era più conveniente disdire a inizio contratto, piuttosto che alla fine.