BTp: ecco perché il prezzo è in crescita, ma il rendimento no

di Daniele Pace Commenta


Il rendimento che sta caratterizzando il BTp a 10 anni ha toccato la soglia del 2,4% durante il mese di marzo, nel momento in cui imperversava il momento più difficile e complicato dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Da qualche ora, invece, ha subito un ribasso fino a toccare lo 0,99%. Dal punto di vista del prezzo, invece, si parla di un salto addirittura del 14%.

Che cosa ha fatto la differenza nel supporto ai BTp?

Dando un’occhiata alle scadenze più lunghe, si può notare come i guadagni legati al mercato italiano nel corso degli ultimi mesi ci sono stati. Che cosa ha fatto la differenza nel supporto ai BTp? Il primo fattore che ha influito è stata indubbiamente la scelta della BCE di prendere in mano la situazione e di schierarsi al fianco dei debiti sovrano e delle corporate dell’Eurozona, già a partire dalla seconda metà dello scorso mese di marzo. La BCE ha puntato sul rafforzamento del quantitative easing, dando vita anche ad uno specifico programma di acquisti straordinari, meglio conosciuto come PEPP.

A partire dal mese di maggio, però, c’è stato anche un altro fattore che ha fatto indubbiamente la differenza. Si tratta della crescente discussione tra i vari Governi comunitari circa il lancio del Recovery Fund di circa 750 miliardi di euro. Una mossa che è stata vista da parte degli investitori come una sorta di primo passo verso una mutualizzazione del debito, nonostante chiaramente ci troviamo in un periodo che di normale non ha proprio nulla.

Si potrebbe anche pensare che i BTp abbiano ormai raggiunto il loro apice e che, di conseguenza, i rendimenti italiani siano attesi da un trend di risalita. Eppure, si tratta di una considerazione sbagliata, tralasciando il fatto che a Roma ci possano essere delle tensioni a livello politico, infatti, è necessario valutare come la curva legata alle scadenze italiana abbia raggiunto anche dei rendimenti minimi più bassi. Basti pensare allo scorso mese di settembre, nei primi giorni in cui veniva alla luce il Governo Conte-bis, in cui il rendimento del BTp decennale calò fino ad arrivare allo 0,83%. Al netto rispetto all’inflazione, inoltre, aveva un valore pari solamente allo 0,44%, addirittura meno di mezzo punto percentuale. Attualmente c’è l’1% con un tasso di inflazione negativo e un rendimento reale, di conseguenza pari all’1,20%, circa il triplo di quello minimo toccato di recente.