La ripresa economica che si sta registrando in seguito all’emergenza pandemica e ai lockdown, sta portando in dote un effetto molto importante, che è quello del riaffacciarsi dell’inflazione, oltre che l’incremento dei tassi di interesse. In tanti si chiedono, però, quali possano essere gli impatti e le conseguenze sull’ambito commerciale.
Dal punto di vista degli esiti a breve termine, ma anche a medio termine, della reflazione, ma anche dal ritorno dell’inflazione, oltre che da incrementi dei tassi di interesse nel Vecchio Continente, ma anche nel mercato a stelle e strisce, sull’immobile commerciale presentano ancora un alto grado di incertezza dal punto di vista teorico.
Le ragioni di una simile situazione sono essenzialmente due. La prima si riferisce al fatto che la ripresa dell’attività economica e l’incremento dei tassi di interesse a lungo termine, prendendoli in considerazione in modo separato, hanno come conseguenza quella di provocare degli effetti di segno opposto sia sulle quotazioni che sui volumi che caratterizzano il mercato immobiliare.
Come in tanti ben conoscono, le conseguenza delle crescita non fanno altro che realizzare un effetto positivo sulle variabili di cui abbiamo parlato fino a questo momento. Non solo, dal momento che l’aumento dei tassi di interesse portano a conseguenze di carattere opposto, che presentano chiaramente un segno negativo su tutte queste variabili, visto che va a diminuire i valore attuale dei flussi di cassa che caratterizzano gli asset immobiliari e rende decisamente più negative le condizioni del credito.