Si tratta della prima volta dopo un periodo lungo la bellezza di 11 anni. Stiamo parlando della decisione che è stata assunta da parte della Banca centrale europea, che ha comunicato in via ufficiale l’intenzione di aumentare di ben 50 punti base i tre tassi di interesse che vengono presi come punto di riferimento.
Su tutte le varie operazioni di rifinanziamento più importanti, così come su quelle marginali, ma anche sui depositi che verranno effettuati presso la Banca centrale, ecco che i tassi di interesse sono stati stabiliti pari allo 0.5%, 0.75% e 0.00%.
Tutto ciò vuol dire solamente una cosa, ovvero che l’incremento si riferisce più che altro al costo del denaro. Nel caso in cui le banche che fanno parte dell’Eurozona dovranno provvedere al pagamento di un costo più alto per poter ottenere un prestito da parte della Bce, è abbastanza facile prevedere come pure i mutui, così come i vari prestiti a tasso variabile che verranno sottoscritti da parte di famiglie e pure imprese, avranno un costo senz’altro più elevato a loro volta.
Proviamo a capire un po’ meglio quelle che sono le conseguenze principali in merito all’aumento dei tassi di interesse che è stato stabilito da parte della Banca Centrale Europea in riferimento ai mutui. Si tratta di un effetto che avrà carattere diretto, ma pure proporzionale sul numero limitato di mutui variabili che sono stati indicizzati al tasso di Francoforte. Si tratta, come ben sanno gli addetti ai lavori, di prodotti che, con uno spread posto sullo stesso livello, ogni banca ha l’obbligo di mettere a disposizione come opzione rispetto a quei prodotti che sono oggetto di parametrazione a Euribor, ma che non sono stati richiesti con grande frequenza.
Il motivo è da ricerca soprattutto nel fatto che l’Euribor da ormai diversi anni si trova a dei livelli inferiori rispetto al tasso Bce. Per tutti quei prodotti che hanno un legame con Euribor, che è importante ricordare come corrisponda al costo del denaro che viene scambiato sul breve termine tra i vari istituti finanziari, già a partire dai primi giorni del mese sono riusciti a scontare l’incremento che è stato deciso da Francoforte, scegliendo un aumento pari a 25 centesimi e non di 50 cent.
Quindi, su un mutuo di una somma pari a 200 mila euro a 30 anni, per ciascun 25 centesimi di punto, l’incremento della rata si aggira intorno a 24 euro al mese, mentre a 20 anni l’incremento è pari a ben 18 euro ogni 25 cent.