Approfondiamo oggi il binomio composto da immobili ed efficienza energetica
Nel corso degli ultimi mesi sta crescendo in maniera costante il numero di persone, sul territorio italiano, che si sta muovendo per individuare un immobile facente parte della classe A o B. Se da un lato chiaramente si tratta di immobili molto belli e all’avanguardia sotto ogni aspetto, dall’altra stiamo parlando di un aspetto fortemente impattante sull’ambiente.
L’obiettivo, infatti, è ormai quello di comprare una casa che sia realizzata rispettando degli standard ben precisi per poter garantire una sufficiente efficienza energetica. È solo in questo modo che si può poi ottenere un risparmio sulla spesa che si deve affrontare ogni mese per le bollette di casa.
Cosa sono le classi A e B
Si sente parlare tanto ultimamente della classe energetica in cui vengono suddivisi i vari immobili, ma forse non tutti han ben chiari i requisiti che devono avere le case per poter essere inserite in una classe piuttosto che un’altra. Serve, infatti, essere in grado di soddisfare dei criteri ambientali ben precisi, soprattutto in riferimento al risparmio sui consumi di energia. La classe A è la più alta a cui si può ambire, differenziandosi in quattro sotto-classi, ovvero A1, A2, A3 e A4.
L’impatto sull’ambiente
È chiaro, di conseguenza, che tutti quegli immobili che rientrano nella classe A o B portano in dote degli aspetti notevolmente vantaggiosi per quanto riguarda l’ambiente. Il ridotto consumo di energia permette di abbassare il quantitativo di CO2 che viene diffuso nell’atmosfera ed è senz’altro un passo in avanti importante dal punto di vista climatico.
Stando a quanto è stato previsto dalla Direttiva Case Green, ciascun stato che fa parte dell’UE deve necessariamente attuare una serie di investimenti in merito ai progetti di riqualificazione energetica degli immobili. Lo scopo, con questa normativa, è quello di stimolare e incentivare interventi con il fine ultimo di ridurre il più possibile le emissioni inquinanti e, di conseguenza, anche i livelli di carbon footprint degli immobili. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a riduzione del 55% entro la fine del decennio. In poche parole, entro il 2030 si dovrebbe arrivare alla classe E, salvo poi passare alla classe D entro il 2033. È chiaro che, in questo scenario, anche le banche rivestono un ruolo di primo piano, soprattutto perché sono in grado di mettere a disposizione dei prodotti che semplifichino l’acquisto di nuovi immobili sostenibili.
Le varie agevolazioni
Come dicevamo, tra i vari prodotti che si possono utilizzare per comprare casa in classe A o B. Il mutuo che viene messo a disposizione da BNL BNP Paribas, ad esempio, è particolarmente interessante. Il prodotto finanziario a tasso fisso in questione, denominato BNL Abito Mutuo Green, permette di raggiungere uno sconto pari al 50% sui costi legati all’istruttoria, comprando un immobile facente parte della classe A o B.
Si tratta di un prodotto perfetto per rendere più semplice la transizione energetica di chi ha sempre sognato di vivere in una casa a ridotte emissioni nocive, riuscendo a gravare sempre meno sull’ambiente che ci circonda.