Riarmo e BCE, ecco quali sono gli aspetti più critici

È vero da una parte che la BCE ha comunicato in via ufficiale la sesta volta in cui è stata applicata una sforbiciata ai tassi di interesse, ma i bond europei hanno continuato il percorso di diminuzione sui vari mercati.

I rendimenti dei bond europei hanno ripreso nuovo vigore e il BTp a 10 anni si è avvicinato tantissimo alla soglia del 4%, ritornando a quei picchi che non era stati più toccati dalla fine del mese di giugno dello scorso anno, esattamente in occasione, in quel periodo, del primo turno delle elezioni in Francia.

Nulla è cambiato per quanto riguarda lo spread, visto che si è mantenuto intorno ai 112 punti base, specchio di un vero e proprio percorso involutivo dei Bund della medesima entità, che non aveva mai raggiunto questi numeri da un trentennio ad oggi.

Quindi, un po’ tutti si sono chiesti quali sono i motivi che non hanno effettivamente convinto gli investitori. All’interno del comunicato ufficiale, si può avere qualche indizio, dal momento che la politica monetaria è stata da più parti evidenziata come decisamente meno restrittiva in seguito alla sforbiciata dei tassi di interesse.

Le stime che hanno ad oggetto l’inflazione hanno fatto registrare un incremento per il 2025 intorno allo 0,2%, passando dal 2,1% al 2,3%. Quindi, l’obiettivo di arrivare al 2% è molto più vicino e già da primi mesi del 2026 potrebbe diventare stabile, anche se in realtà le previsioni lo davano per certo già dagli ultimi mesi di quest’anno. Bisogna mettere in evidenza anche come le previsioni che hanno ad oggetto il Pil all’interno dell’Eurozona sono state ritoccate decisamente verso il basso. Nel giro di un triennio la crescita ha subito un taglio pari allo 0,6%, ovvero seguendo una media pari allo 0,2%.

Complessivamente, in effetti, un po’ tutti gli addetti ai lavori si stavano attendendo un nuovo aumento per quanto riguarda i prezzi di riferimento dei bond europei. Tutto questo non si è verificato, anche per via del fatto che la BCE non ha dato alcuna certezza circa il fatto che continuerà con questa politica del taglio dei tassi o meno.

Il problema potrebbe essere legato anche alla notizia del riarmo che sta avvenendo in tutta l’Unione Europea, che potrebbe avere una certa influenza sulle scelte della BCE e pure anche sui bond europei ovviamente. Se è vero che il riarmo, secondo Lagarde, darà un contributo alla crescita dell’Eurozona, d’altro canto potrebbe diventare un vero e proprio rischio per quanto concerne l’inflazione.