Le famiglie del Sud richiedono più mutui, ma i tassi sono più cari, pari al doppio rispetto e quelle del Centro-Nord. Il tasso del mutuo é maggiore dello 0,63% rispetto al settentrione (dati relativi a giugno quando il costo del denaro era pari al 4,3% in media nel Mezzogiorno, contro il 3,6% del Centro Nord. Il divario fra le 2 parti del Paese emerge dal rapporto di Bankitalia sull’andamento del credito delle regioni italiane nel secondo trimestre del 2009.
I dati emergono dal rapporto della Banca d’Italia sulle “Economie regionali“:
Nei dodici mesi terminati a giugno 2009 i prestiti alle famiglie consumatrici italiane sono aumentati del 3,7%, in rallentamento rispetto al trimestre precedente – si legge nel rapporto – l’aumento dei prestiti ha riguardato tutte le regioni ed e’ stato particolarmente sostenuto in Puglia (8,1%), in Campania e in Umbria, dove i tassi di crescita sono stati superiori al 6%. I tassi di espansione del credito sono risultati inferiori a quelli medi nazionali in Emilia Romagna e Val d’Aosta. Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) sulle nuove operazioni a medio e a lungo termine e’ risultato pari al 3,6% al Centro Nord e al 4,3% nel Mezzogiorno, con un divario in linea con quello rilevato nel mese di marzo.
Inoltre dall’ultimo report presentato dalla CGIA di Mestre, emerge che l’Italia é la prima potenza europea ad impegnarsi nella concessione di prestiti alle imprese, infatti tra Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Germania, è l’Italia a salire sul podio relativamente alle concessioni finanziarie destinate alle proprie imprese. Inoltre nonostante l’aumento delle concessioni di prestiti e finanziamenti alle Piccole e Medie Imprese le richieste di mutuo continuano a crescere.
Nonostante questi dati, Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, ha sottolineato la criticità della strategia di concessione messa in atto dalle banche: l’Italia è uno degli stati con i più elevati livelli di criticità in argomento di concessione di finanziamenti.
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