Come annunciato nei giorni scorsi, dopo un piano per le imprese l’ABI (Associazione delle Banche Italiane) ha predisposto anche una moratoria sui mutui per le famiglie. Con l’approvazione, lo scorso 21 ottobre, del cosiddetto “Piano famiglie”, l’Associazione ha infatti previsto, a partire dal prossimo gennaio, la sospensione delle operazioni di rimborso del mutuo per un tempo di dodici mesi, quindi per l’intero 2010. Detto così, ci rendiamo conto, potrebbe suonare come un “liberi tutti”, anche abbastanza pericoloso. Ma questo è solo il “titolone”, la realtà è ben diversa e, per correttezza nei confronti di voi lettori, forse è meglio che la si spieghi nel dettaglio.
Cominciamo col dire che non tutte le famiglie possono avvalersi della moratoria. Il Piano si focalizza infatti su quelle che hanno patito una perdita del reddito a causa della crisi. Secondo le prime stime dell’ABI, il provvedimento interesserà quindi “solo” tra le 110 e le 130 mila famiglie, per un valore complessivo di 8 miliardi circa di mutui erogati. La misura ha già raccolto il parere favorevole delle principali banche italiane che, nel corso del 2009, hanno visto aumentare la difficoltà di pagamento da parte delle famiglie. In realtà c’è stato anche qualcuno, come Intesa UniCredit e MontePaschi, che si è mosso in anticipo ed isolatamente, proponendo una moratoria che può arrivare fino a 18 mesi o la rinegoziazione del mutuo.
Abbiamo parlato, poco sopra, di perdita del reddito. Quanti e quali sono, però, i casi specifici? Il primo è quello di chi ha perso il posto di lavoro nonostante avesse un contratto a tempo indeterminato o determinato, parasubordinato o assimilato; il secondo è riferito invece ai lavoratori autonomi, mentre il terzo si rivolge alle famiglie che hanno sofferto la luttuosa perdita di uno dei percettori di reddito ed il quarto ai lavoratori in cassa integrazione, anche straordinaria. Terminata la moratoria, resta ancora da decidere se spalmare gli importi non riscossi nel 2010 sui successivi 5, oppure 10 anni di durata del mutuo.
Rating 21 Novembre 2009 il 10:48
Secondo me, tutti quanti noi, necessitiamo di regolamenti e leggi più eque che tengano conto di una redistribuzione della ricchezza più giusto.