Poste Italiane: individuati gli hacker del defacement di ottobre

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il metodo di lavoro congiunto tra Poste Italiane e investigatori dà subito eccellenti frutti contro il crimine informatico. La stretta collaborazione tra gli esperti aziendali di Cyber Security e la Polizia Postale ha permesso infatti l’individuazione degli (per il momento solo presunti) autori dell’attacco al sito web aziendale avvenuto il 10 ottobre scorso. Una task force tra gli investigatori e Poste Italiane ha lavorato congiuntamente fin dalle prime ore dell’incidente, per condividere ed elaborare tutte le informazioni disponibili sull’attacco informatico. Gli elementi raccolti hanno aperto la strada a un rapido sviluppo giudiziario, e la Polizia Postale ha eseguito una perquisizione nelle abitazioni di tre giovani, uno dei quali minorenne.

Dall’accertamento sono state ricavate ampie conferme delle ipotesi investigative, ed è stato sequestrato cospicuo materiale informatico che è ora al vaglio dei cyber-poliziotti. A causa dell’accesso illecito, la home page del sito era stata alterata e resa momentaneamente irraggiungibile a numerosi utenti di Poste Italiane. L’affidabilità dei sistemi di sicurezza applicati dall’azienda ha garantito l’integrità del data base centrale, che custodisce i dati riservati sulla clientela.

“Sono estremamente soddisfatto – ha detto l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi – per i risultati investigativi che confermano l’efficacia del nuovo modello di collaborazione tra i nostri esperti di Cyber Security e la Polizia Postale. L’incursione degli hacker ha in ogni caso dimostrato l’impenetrabilità dei sistemi di sicurezza informatica di Poste Italiane, che hanno impedito ai pirati di impossessarsi di informazioni riservate sulla clientela. Poste Italiane sta investendo importanti risorse nella difesa contro il crimine informatico per garantire sempre meglio la sicurezza delle comunicazioni digitali a tutela dei privati, delle aziende e delle istituzioni”. Le indagini svolte dagli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico sono state coordinate dal Sostituto Procuratore Giuseppe Corasaniti, componente del pool dei magistrati della Procura della Repubblica di Roma specializzati sul cyber crime.