I BoT non rendono più? Gli italiani non se ne preoccupano. A confermare lo strano trand, che vede gli investitori continuare a puntare sui BoT, è il fatto che le tra i maggiori a credere nei titoli del Tesoro, sono proprio le banche. Quindi non ci sono più solo le famiglie (che rimangono tra i principali investitori), ma anche gli istituti di credito a scelgliere i BoT proprio perché presentano ottime garanzie e rischio praticamente nullo. Secondo l’ultimo bollettino della Banca d’Italia, infatti, lo stock totale di BoT sottoscritto era di 166.972 miliardi di cui più di 15mila appartenevano alle banche, mentre i risparmiatori erano fermi a 61mila. Quest’ultima quota, però, è andata calando negli ultimi anni lasciando il posto agli investitori istituzionali che con la crisi del credito hanno avuto la necessità di investire in strumenti a breve termine la liquidità in eccesso iniettata dalla banca centrale europea. Questa tendenza è stata confermata anche dall’ultima asta per l’acquisto dei BoT, il cui rendimento è sceso, per la seconda volta in pochi mesi, sotto lo zero, anche se la rete di protezione predisposta dal Tesoro è intervenuta a calmierare le perdite. Nonostante la presenza dei risparmiatori nei BoT è una delle principali garanzie, le famiglie italiane si stanno lentamente allontanando dai Buoni, visto che a fine 2008 era ferma al 5,4 per cento contro il 20,7 del 1995. “Il grande cambiamento è avvenuto con l’arrivo dell’Euro che ha permesso l’entrata nel mercato agli operatori esteri e i titoli di stato italiani si sono adeguati ala concorrenza europea” ha spiegato Luca Mezzomo, di Intesa SanPaolo. La riduzione dei tassi di interesse ha quindi spinto le famiglie italiane versi altre forme d’investimento. E i BoT sono diventati improvvisamente interessanti per gli investitori istituzionali italiani e stranieri, visto che ci sono fondi monetari che hanno bisogno di investire in strumenti liquidi e a breve termine. Ma anche le banche e gli investitori istituzionali hanno seguito la stessa strategia.
Le famiglie più lontane dai Bot: arrivano le banche
di 17 Gennaio 2010Commenta