Fuorilegge. Secondo, Adiconsum, Adoc e Lega consumatori, le banche, interpretando illegittimamente la legge 2/2009, articolo bis, stanno continuando ad applicare a conti già esistenti «commissioni variamente denominate». Con buona pace di imprese e cittadini che superano lo scoperto autorizzato o che vanno in rosso. Una situazione non nuova, a quanto pare. Con i mutui prima e con le ricariche dei cellulari poi, hanno sempre fatto pagare qualcosa in più. E nel caso del massimo scoperto quel “qualcosa” può arrivare fino al 15 percento in più rispetto al previsto. L’Antitrust l’aveva notato e segnalato già diverse settimane fa. Ma nessuno ha preso ancora provvedimenti. Anche perché, queste “spese aggiuntive” hanno i nomi più diversi: commissioni per istruttoria urgente, corrispettivo sull’accordato, commissione per messa a disposizione di fondi, recupero spese per affidamenti, indennità per sconfinamenti. Tanti modi – anche morfosintatticamente sintatticamente interessanti, se vogliamo – per dire una cosa sola: si deve ancora pagare per il massimo scoperto. Le associazioni dei consumatori invitano presentare reclamo scritto (aggiungendo in copia anche l’Antitrust). Per farlo basta scaricare da internet il modello facsimile. E se dovesse arrivare una risposta negativa si può ricorrere all’arbitro bancario finanziario, creato di recente da Bankitalia, proprio per situazioni come queste. Non solo recupero crediti verso le banche. I consumatori chiedono anche di modificare la norma sul massimo scoperto. Obiettivo: eliminare la doppia commissione applicata dalle banche. E, per farlo, si stanno organizzando per un emendamento da inserire nel decreto “milleproroghe“, all’esame della commissione affari costituzionali del Senato. Due le richieste: la prima chiede che le «commissioni comunque denominate» siano applicate alternativamente – e non in maniera comulativa – a quella del massimo; la seconda vorrebbe l’annullamento – per i conti giù esistenti – delle commissioni sul massimo scoperto. In qualsiasi modo siano chiamate. Patti chiari, amicizia lunga.
Banche, commissioni massimo scoperto: si chiede l’annullamento al Senato
di 22 Gennaio 20101
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