Italiani, popolo di Santi navigatori e… risparmiatori. Già, è innegabile quanto evidente che la nostra tanto bistrattata “italietta” sia uscita dalla crisi economica mondiale, pur tra morti e feriti, meglio di quanto non abbiano fatto nazioni più propense all’indebitamento, a vivere nel lusso fingendo di ignorare di aver sostenuto spese al di sopra delle proprie possibilità del momento. Gli italiani, poi, si sa quanto amano essere previdenti; lo dimostra il fatto che nel corso della propria vita si preoccupano spesso di accantonare quelle somme necessarie per vivere meglio il futuro, o rendere più sereno quello dei figli. Poste Italiane, che pure si è affacciata sul mercato del risparmio gestito solo negli ultimi anni, vanta una tradizione centenaria di prodotti di questo genere. E oggi torna alla carica con Postapersona.
Un ragazzo tiene in mano due ombrelli: sono salute e infortuni. In effetti capita, quando si cammina, di constatare come un solo ombrello non sia sufficiente: la testa si salva, la manica è disastrosamente lavata, tanto che servirebbe un altro ombrello. Lo stesso accade in caso di imprevisti: le famiglie, infatti, rischiano di rimanerne coinvolte e finire travolte, spesso in compagnia dei risparmi sudati una vita, quando avviene un imprevisto tanto doloroso quanto crudele.
Ecco perché Poste Italiane, nell’emanazione della sua divisione “Poste Vita”, ha pensato a Postapersona, una famiglia di prodotti assicurativi dedicati alla protezione dell’individuo. A proposito di risparmio, tanto per tornare a bomba alle dichiarazioni d’apertura, Postapersona funziona come qualunque altra polizza assicurativa: a fronte di un premio mensile, davvero risicato, ci si può costruire una solida copertura che garantisca in ogni momento le risorse economiche per fare fronte agli eventi imprevisti. I primi due prodotti della linea Postapersona sono i due ombrelli di cui dicevamo pocanzi: Infortuni e Salute, nati per permettere agli assicurati di affrontare in tutta tranquillità le spese necessarie in caso di incidente o ricovero.
