Denuncia della Federconsumatori: “Le speculazioni sui prezzi dei carburanti sono strutturali”

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il petrolio scende, la benzina sale. Sembrerà strano, ma è l’amara verità scoperta dalla Federconsumatori che ha effettuato un’indagine su tutto il territorio italiano per valutare il prezzo della benzina. Il risultato? In Italia il prezzo dei carburanti “si è attestato stabilmente sui 1,34-1,36 euro al litro” si legge in una nota pubblicata sul sito dell’associazione dei consumatori. “Le nostre indagini non hanno registrato alcuna diminuzione, nonostante il calo del petrolio che da qualche giorno è passato a 74 dollari al barile e oggi è diminuito a 72” continua il comunicato della Federconsumatori. Insomma la battaglia contro i petrolieri continua, visto che i prezzi della benzina non accennano a cambiare. Secondo la Federconsumatori, quindi, questa sarebbe “la prova intangibile che le speculazioni dei carburanti stanno diventando strutturali”. Le speculazioni riguarderebbero almeno 8-9 centesimi al litro, che significa “un maggior esborso di 108 euro annui per costi diretti e altri 90 euro annui per costi indiretti (ossia quelli che riguardano il trasporto su gomma delle merci” per in totale di 198 euro”. A finire al centro dell’interesse dell’associazione dei consumatori non ci sono solo gli aumenti dei costi della benzina, ma anche l’RC Auto e le tariffe autostradali che hanno reso “drammatica la vita degli automobilisti”. “Per l’assicurazione dei mezzi di trasporto, RC Auto, si avrà un aumento di 130 euro di base annua, mentre quello che riguarda i pedaggi autostradali sarà di 15 euro” che sommati ai 198 euro dei costi dei carburanti significano “una spesa di 433 euro annui a famiglia che andranno ad influire negativamente sul potere d’acquisto già ridotto ai minimi termini”. Per risolvere questa situazione, la Fedeconsumatori propone alcune soluzioni, come la costituzione di un osservatorio per la rilevazione della velocità di adeguamento dei prezzi dei carburanti e stabilito il livello del prezzo del petrolio, stabilire un’accisa mobile che possa agire come strumento per calmierare i prezzi. Inoltre l’associazione dei consumatori chiede di “liberalizzare la rete di distribuzione dei carburanti, facilitando l’apertura presso la grande distribuzione” e “l’eliminazione della cifra dei millesimi perché dannosa e fuorviante per una reale comparazione”.