La crisi finanziaria è finita, quella dell’economia reale è ancora tutta da affrontare a colpi di tagli del personale e aumento del livello di disoccupazione. L’impressione è che nessuno stia pagando per questo se non, come sempre accade, i risparmiatori. Attenzione, però, perché le apparenza possono ingannare. È quanto dimostra un rapporto, finora rimasto ancora top-secret, relativo alle inclinazioni del mercato del risparmio. La ricerca rivela che il mercato, mentre politica e autorità di garanzia non hanno ancora espresso segnali inequivocabili, sta “bastonando” gli istituti tradizionali per comportamenti che, alle volte, sono così discutibili da rasentare l’indecenza.
Ma torniamo “a bomba” all’indagine, la quale dimostra che gli italiani sotto i trent’anni, quando aprono un conto corrente, scelgono nella larga maggioranza dei casi il conto BancoPosta di Poste Italiane (attenzione: stiamo parlando di 6 preferenze su 10!), quindi conti corrente on-line (20%) e solo in un caso su dieci si affidano a soluzioni “tradizionali”, nonostante le principali banche si siano già mosse per catturare anche la clientela di “nuova bancarizzazione” predisponendo prodotti ad hoc (che, evidentemente, non hanno grandissimo successo). Ma perché mai è successo tutto questo?
Purtroppo per le banche tradizionali, le nuove generazioni sono mediamente sempre più povere: il lavoro è sempre a progetto, quando non in nero; il salario è sempre ancorato ai limiti minimi della decenza, quando non li sfonda (e questo avviene sempre verso il basso); nessuno si sente pronto a proporre soluzioni contrattuali a tempo indeterminato. Chiaro che si cerca il risparmio, chiaro che le condizioni devono essere il più semplici e trasparenti possibile, chiaro che c’è internet a fornire in un solo istante tutta una serie di informazioni e di comparazioni che certo qualche anno fa erano inimmaginabili, a meno di non cominciare a girovagare sportello per sportello alla ricerca delle condizioni migliori.
Simone86 5 Maggio 2010 il 11:59
Ciao, sapresti dirmi quale è l’indagine di cui parli riguardo bancoposte e i giovani e dove la posso trovare? Grazie mille!
Simone 5 Maggio 2010 il 22:03
Salve, potresti dirmi dove posso trovare l’indagine di cui parli?
Grazie.