E’ il prestito una delle priorità per oltre un’impresa su tre. E’ questo il dato che è emerso da un’indagine della Camera di Commercio di Milano effettuata, seguendo il “metodo CATI“, su un campione di circa 800 aziende di Milano nello scorso mese di aprile. E visto che ancora, purtroppo, la circolazione del denaro non è fluida a causa della stretta creditizia, ci sono ben tre imprese su cento che sono a rischio di usura, con punte elevate di rischio tra le donne e gli imprenditori over 45. Ma il ricorso all’usura, secondo quanto messo in risalto dall’Ente camerale, non è un fenomeno che gli imprenditori adottano per vocazione, magari perché “hanno fatto sempre così”, ma proprio per cause contingenti e necessarie direttamente collegate sia alle difficoltà nell’accedere al credito, sia al fatto che molto spesso le imprese vantano crediti che non riescono a riscuotere nei tempi dovuti.
Rispetto al passato, tra l’altro, il rischio di ricorrere al mercato illegale del credito si annida e si insinua tra gli amici degli amici, e colpisce in prevalenza quegli imprenditori che non solo hanno una scarsa vocazione nel fare impresa, ma che non riescono nello stesso tempo ad operare una netta distinzione tra quello che è il bilancio aziendale e quello che è il bilancio familiare.
Visto che quelli attuali sono tempi critici, secondo Carlo Alberto Panigo, che ricopre la carica di consigliere della Fidicomet-Unione Commercio, ma che è anche membro della Giunta della Camera di commercio di Milano, è fondamentale in questo momento l’azione dei fondi di garanzia sui prestiti; trattasi infatti di strumenti indispensabili che non solo permettono ed agevolano l’accesso al credito, ma che rappresentano altresì uno strumento di affiancamento e di aiuto nei confronti di quegli imprenditori e di quelle imprese “in pericolo” in quanto, altrimenti, sarebbe alto il rischio di ricorso all’usura.