Il governo e la sua maggioranza stanno per cambiare una delle colonne portanti del commercio moderno, l’apertura domenicale. La domenica è diventato un giorno lavorativo come un altro, ma la commissione attività produttive sta lavorando alla nuova legge. La leghista Barbara Saltamartini ed altri parlamentari cambieranno la disciplina degli orari e limiteranno le aperture domenicali a 8 ogni anno. Come era una volta.
La nuova legge
La legge che andrà approvata è di soli due articoli, per abrogare altri due articoli che nel Salva Italia istituirono l’autonomia nel commercio per le aperture. Si tratta principalmente dell’articolo 31 varato da Monti. Una legge che incontrò l’opposizione dei lavoratori e del piccolo commercio, costretti così a lavorare ininterrottamente per riuscire a reggere il passo della grande distribuzione.
Ora ci saranno solo otto domeniche, in cui si potrà aprire. Sicuramente le classiche quattro domeniche di dicembre, quando il business è più alto. Le altre quattro saranno a discrezione dei comuni.
Ma ci sono anche i testi del Pd e del M5S, meno drastici, ma che mirano ala stessa soluzione. Le competenze dovranno tornare agli enti locali. L’obbiettivo è difendere i diritti dei lavoratori, ma al tempo stesso anche quello dei consumatori. Solo i “comuni turistici” potranno derogare la legge.
Non solo i lavoratori, ma anche il commercio, si sono resi conto che la domenica di lavoro non ha avuto i benefici sperati, senza portare vantaggi ai lavoratori.