L’assicurazione contro i disastri naturali per la casa non è obbligatoria, ma da molto tempo si discute se questa debba essere resa imposta nel nostro paese, che soffre di gravi dissesti idrogeologici ed è soggetto spesso a terremoti.
Oggi è lo Stato a farsi carico dei costi del maltempo e di altre catastrofi, a parte per un 3% che è coperto dalle assicurazioni private.
L’annoso dibattito
Il problema è decidere se un’assicurazione obbligatoria, in questi casi, sarebbe un costo imposto o una necessità effettiva.
Il problema italiano è che il 78% delle abitazioni sono a rischio medio-alto o alto catastrofi, quali alluvioni e terremoti. Colpa anche del passato molto permissivo, per le costruzioni, che ha portato il nostro territorio ad una fragilità estrema sul fronte maltempo. E se i terremoti non si possono evitare, le costruzioni antisismiche invece dovrebbero essere di altissimo livello.
L’associazione delle assicurazioni ANIA ha proposto una soluzione a metà strada, con una partnership tra il pubblico e il privato, per non obbligare i cittadini a spese eccessive, e non lasciare lo Stato da solo.
Lo Stato poi spende sempre meno, e questo risparmio porta spesso a soluzioni di compromesso che non servono a molto.
Con un sistema misto pubblico-privato, lo Stato spenderà di meno, e i cittadini anche. La polizza costerebbe circa 100 euro l’anno.