Sono quasi 10 mila i fascicoli di denunce per truffe ai danni delle assicurazioni che rischiano di paralizzare i tribunali italiani a cominciare da quello di Milano, dove per questioni di competenza territoriale confluiscono l'80% dei contenziosi nazionali.
La piaga delle frodi continua a scuotere il mondo delle assicurazioni auto senza che si scorga una vera inversione di tendenza, nonostante l’introduzione di rimedi apparentemente efficaci come l’attestato di rischio elettronico e il tagliando virtuale il cui effetto, però, si inizierà a vedere soltanto prossimamente.
Nel frattempo sono quasi 10 mila i fascicoli di denunce per truffe ai danni delle assicurazioni che rischiano di paralizzare i tribunali italiani a cominciare da quello di Milano, dove per questioni di competenza territoriale confluiscono l’80% dei contenziosi nazionali.
La maggior parte delle truffe assicurative (ben il 70%, dati ANIA) avviene in Campania, garantendo lauti guadagni non solo a chi le mette in pratica, ma anche a quei professionisti disonesti, come avvocati, commercialisti e periti, che si occupano quasi esclusivamente di questo genere di cause. Una piaga nella piaga che potrebbe debellarsi solo mediante l’istituzione di una banca dati non solo dei veicoli e degli automobilisti, ma anche dei soggetti che assistono le persone coinvolte e promuovono i ricorsi. Perché se un avvocato si trova “casualmente” a intraprendere, con estrema frequenza, azioni legali che riguardano sempre e soltanto sinistri stradali (specie se si tratta di banali tamponamenti), forse andrebbe messo sotto osservazione dall’autorità giudiziaria…
Semplificando, le frodi assicurative si possono essenzialmente racchiudere in quattro macro-categorie:
- Falsi incidenti: il più classico dei quali resta il “doppio tamponamento a tre”, cioè quando un’auto tampona la vettura che la precede e questa nell’impatto finisce per colpire il veicolo davanti, quasi sempre uno scooter. È una truffa molto diffusa perché mira a ottenere un doppio risarcimento.
- Dati contraffatti: basata soprattutto sul furto d’identità e sulla falsa residenza, questa frode è difficile da prevenire perché le compagnie quasi sempre non verificano i dati autocertificati dal cliente fino al momento di un eventuale incidente.
- Furti fasulli: una truffa in costante aumento, riguarda la denuncia per furto di veicoli che in realtà non sono stati rubati ma venduti all’estero, soprattutto in paesi del Nord Africa o dei Balcani, dove i controlli sono più “all’acqua di rose”.
- Risarcimenti ingiustificati: sono le classiche false dichiarazioni sui ferimenti a conducenti e passeggeri, che pur essendo usciti completamente illesi da incidenti di poco conto, denunciano lo stesso colpi di frusta, contusioni e lesioni più o meno gravi, spesso con la connivenza dei medici che stilano i referti.