Il terzo trimestre del 2013, quello che va da luglio a settembre, non porta buone notizie per il mondo dei consumatori italiani. Nel settore bancario, infatti, in questo periodo sono continuate ad aumentare le spese di gestione dei conti correnti, che sono arrivate a toccare anche medie di 347 euro l’anno.
> I nuovi valori dei tassi soglia per il quarto trimestre 2013 – Finanziamenti e conti correnti
A rilevare questa situazione sono state due delle più note associazioni italiane di tutela dei diritti dei consumatori, l’Adusbef e la Federconsumatori, che hanno condotto un’indagine su 56 diversi istituti di credito del nostro Paese. Da questa analisi, dunque, l’Indicatore Sintetico di Costo o ISC oggi utilizzato per quantificare il totale del costo di tali prodotti finanziari, ha raggiunto quasi i 350 euro.
> Come ridurre il costo del proprio conto corrente
Nell’ultima rilevazione effettuata, invece, a conclusione del trimestre precedente, il valore dell’Indicatore Sintetico di Costo si era fermato a quota 342 euro. Nel giro di tre mesi, dunque, nel mondo bancario si conferma un aumento delle spese a carico di tutti quei cittadini titolari di un conto corrente.
Questo dato, inoltre, appare ancora più rilevante se si pensa che, sulla base dei valori medi proposti dalla Banca d’Italia in merito all’ISC, i costi di gestione dei conti correnti italiani non dovrebbero superare i 101 euro l’anno. E anche per l’Associazione Bancaria Italiana, ABI, il costo medio di un conto corrente, secondo l’ultima rilevazione ufficiale dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro.
Le associazioni dei consumatori hanno quindi contestato i dati diffusi da Bankitalia, sottolineando come, solo nel periodo di tempo che va da luglio a settembre, il costo annuale di un conto corrente a carico di famiglie e imprese sia aumentato di 5 euro.