Gli aumenti di Autostrade sono stati congelati dal Ministero per sei mesi, ad eccezione di alcune tratte. Stop comunque agli aumenti su A24 e A25, che avevano dato il via alle polemiche.
Il Ministro Toninelli ha congelato il 90% degli aumenti, in accordo con Autostrade per l’Italia, “salvando” solo l’A5 tra Aosta e il Traforo del Monte Bianco, dove l’aumento è del 6,32%; la Tangenziale di Napoli (+1,86% per i mezzi pesanti), la Cisa (+1,86%), la Torino-Savona (+2,22%), l’Autostrada dei Fiori (+0,71%) e l’Autovia Padana (+0,1%).
Gli stop
Il ministero ha invece fermato gli aumenti sulla Strada dei Parchi tra Roma e l’Abruzzo, dove sono molti i pendolari che avrebbero pagato il 19% in più.
Sono ancora molti i nodi da sciogliere, come il nuovo piano economico-finanziario e la programmazione dei cantieri, che valgono circa 3 miliardi di euro. L’impasse sulla negoziazione riguarda il canone per l’Anas, di 112 milioni, che il governo vorrebbe differire al 2028, e sul quale, la società delle strade vorrebbe un interesse del 6%. Il Governo rifiuta questo 6%, anche se l’Anas aveva già bloccato il rincaro con lo “sconto commerciale” di due mesi. L’intervento del Ministero, arrivato dopo, ha comunque sterilizzato la decisione della società.