L’austerità negli anni della crisi è stata “avventata”. Questa è la frase choc del Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, che dice anche quanto sia stato sbagliato l’atteggiamento assunto nei confronti della Grecia. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, visto che la crisi era evidente e l’austerity non ha certo aiutato: “c’è stata dell’austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali”.
Le reazioni
“Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci, abbiamo insultato i greci. Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi hanno ritrovato se non un posto al sole, almeno un posto tra le antiche democrazie europee”.
Tutti i politici che in questa crisi sono stati contro l’austerity non hanno comunque lasciato senza un commento le parole di Juncker. Per Luigi Di Maio si tratta di “lacrime di coccodrillo” che “non mi commuovono. Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l’anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo. Sono errori che si pagano, i cittadini europei non si fanno fregare da finti pentimenti fuori tempo massimo e il 26 maggio non avranno nessuna pietà”.
Un finto pentimento di fronte all’evidenza dunque, per i movimenti sovranisti che oggi imperversano in Europa.