Il 2022 è stato un anno particolarmente complesso per quanto riguarda il settore finanziario e dei mutui in modo particolare. Infatti, è finita l’epoca dei tassi sui mutui ai minimi termini. Di fatto, si è tornati a una fase in cui il tasso fisso non rappresenta più l’elemento fondante di tutti coloro che hanno intenzione di sottoscrivere un nuovo contratto di mutuo per potersi permettere l’acquisto di una casa.
Daniele Pace
Mutui e rinegoziazione dei tassi, cosa è accaduto con la manovra
L’annuncio tanto atteso è arrivato da parte della BCE, che ha comunicato come i tassi di interesse si alzeranno ancora una volta. Come si può facilmente intuire, si tratta dell’ennesima beffa per tutte quelle persone che hanno deciso di sottoscrivere un mutuo caratterizzato da un tasso variabile. D’altro canto, però, ora c’è ancora una via di uscita che può essere percorsa e che consente di passare direttamente al tasso fisso.
Quali sono le migliori tipologie di prestito per pensionati?
Un pensionato è un cliente “ideale” per un istituto bancario, in quanto possiede un reddito dimostrabile e sicuro. Per questo motivo, le proposte in ambito di prestiti per pensionati sono molte e varie, si deve però sempre considerare l’età del pensionato, visto che i prestiti nelle loro diverse soluzioni sono proposti abitualmente solo a soggetti che hanno meno di 75 anni.
Abi, tornano nuovamente a salire i tassi sui nuovi mutui
Il rapporto mensile che è stato realizzato dall’Abi mette in mostra uno scenario piuttosto preoccupante. Infatti, nel corso del mese di ottobre, sono aumentate le nuove operazioni legate all’acquisto di case e altri immobili, facendo registrare un +2,26% in confronto al mese di settembre.
Come è stato messo in evidenza, però, dal direttore generale dell’Abi, nell’ultimo quinquennio, circa l’80% dei nuovi mutui si caratterizzava per avere il tasso fisso. Anche proprio per tale aspetto, non ci si aspetta che le sofferenze possano moltiplicarsi ancora di più.
Confindustria lancia l’allarme, tra frenata del Pil e tassi più alti
L’economia italiana ha fatto registrare per l’ennesima volta una battuta d’arresto, anche se in realtà il trend è un po’ più positivo rispetto a quanto era stato messo in preventivo inizialmente. È chiaro che, però, continuano a pesare come dei macigni i continui legati ai costi energetici e l’inflazione, che ha toccato nuovamente dei livelli clamorosi.
Non solo, dal momento che tra gli altri fattori che stanno incidendo e non poco troviamo il nuovo aumento dei tassi di interesse, senza dimenticare un livello di liquidità più basso per colpa delle bollette energetiche. In questo modo, la situazione non è particolarmente positiva, per usare un eufemismo, per le imprese in Italia, che corrono gravemente il rischio di indebitarsi a dei costi eccessivamente elevati, che non potranno più essere ripagati in alcun modo.
Forfettario: cosa potrebbe cambiare nel 2023
I giovani d’oggi sono sempre più propensi ad intraprendere una carriera da liberi professionisti e il ruolo di dipendenti a molti sta stretto. Intraprendere un’attività da libero professionista vuol dire però aprire una partita iva e sostenere tutti i relativi costi di tasse, contributi, iva e commercialista.
Per riuscire a tamponare le eccessive spese è stato creato il regime forfettario.
Mutui, alcuni consigli su come affrontare il nuovo scenario
Le cose sono cambiate da un momento all’altro. Infatti, sono in forte aumento non solo i tassi di interesse, ma pure i costi legati ai prestiti, così come ai mutui, in modo particolare per tutti coloro che hanno provveduto alla stipula di un mutuo dotato di un tasso variabile.
La preoccupazione deriva da un approfondimento che è stato portato a termine dalla Fabi, ovvero il primo sindacato dei bancari sul territorio italiano. I tassi stanno già superando il 4% e, in seguito all’ultimo rialzo che è stato operato da parte della Bce, pari a 75 centesimo di punto, in breve tempo dovrebbero sorpassare anche la quota del 5%. Tutto questo vuol dire che, in base alle varie stime che sono state realizzate dalle varie associazioni dei consumatori, l’incremento delle rate equivarrebbe a una cinquantina di euro in più ogni mese.
Aumento dei mutui: forse in arrivo una crisi senza precedenti
La decisione della Bce di incrementare il costo del denaro era certamente attesa da parte del mercato, ma gli investitori sanno, al contempo, che non sarà certamente l’ultima mossa in tal senso. D’altro canto, come è stato più di una volta messo in evidenza da parte di Christine Lagarde, gli aumenti della Bce sono solo all’inizio.
Gli italiani, però, si stanno chiedendo come tutti questi incrementi si possano mai riflettere sui mutui che sono stati contratti. Sono tante le domande a cui servirebbe dare una forte risposta. Prima di tutto, va messo in evidenza come la Bce ha deciso di alzare il costo del denaro del 2%, tenendo a mente che lo scopo primario è quello di bloccare il dilagare dell’inflazione, che si sta pericolosamente avvicinando al 10% negli ultimi tempi.
Assicurazione per i cani, esiste di stipula l’obbligo o no?
La prima cosa da mettere in evidenza è che, almeno per il momento, non c’è alcun tipo di obbligo da rispettare in riferimento all’assicurazione di un cane, indipendentemente dal tipo di razza a cui appartiene.
In realtà, esiste un obbligo, che diventa tale nel momento in cui il singolo cane ha dei comportamenti aggressivi, che si traducono ad esempio in episodi di morsicatura, oppure sono i servizi veterinari ad inserirlo all’interno dell’apposito registro dei cani che vengono considerati a rischio molto alto di sfociare in comportamenti aggressivi.
Bce: i verbali parlano chiaro, ottobre sarà un mese di fuoco
Grazie alla pubblicazione dei diversi verbali della Bce si può intuire molto facilmente come la mossa dell’istituto fondamentale in chiave Unione Europea sia quella di continuare ad aumentare i tassi di interesse, che hanno fatto un altro balzo in avanti dello 0.75%, anche se tale decisione, rispetto a quello che si potrebbe sembrare, non è stata approvata all’unanimità.
Tassi interesse mutui, crescerà ancora la rata mensile
L’incremento dei tassi che riguardano il costo del denaro sta diventando un gran bel problema per l’intero mercato dei mutui immobiliari. Proprio per questo motivo, l’acquisto di un’abitazione, al giorno d’oggi, presenta un costo decisamente più elevato anche solo in confronto a pochi mesi or sono.
Mutui, i prezzi schizzano alle stelle: cosa sta cambiando
In modo particolare per quanto riguarda i giovani, è sempre più complicato riuscire ad avere accesso ai mutui che presentano un tasso agevolato, dal momento che pure le banche stanno attraversando un momento decisamente complesso.
La Bce ha scelto di seguire una linea particolarmente dura, visto che ha scelto di incrementare di ben 75 punti base in relazione ai tassi di interesse per combattere il pericolo legato all’inflazione, che non ha fatto registrare mai valori così elevati in tutta l’Eurozona.
Tassi dei mutui, quali sono le conseguenze dei rialzi
Se l’inflazione continua a galoppare in modo preponderante, va detto anche che le banche centrali hanno deciso di sostenere in modo importante il loro programma e piano di rialzo dei tassi. Come si può facilmente intuire, la Banca Centrale Europea ha scelto di seguire questa strada e, durante lo scorso mese di settembre, il programma è stato ben evidente a tutti.
Mutui, i cambiamenti in seguito alle decisioni della Bce
Tutti coloro che hanno in previsione di provvedere all’acquisto di una nuova abitazione, dovrebbero ragionare sul cogliere subito tale opportunità e non rimandare troppo una simile decisione. Per quale motivo? Semplicemente per via del fatto che, nel corso della prossima riunione, che è prevista per il 27 ottobre, la Bce potrebbe scegliere di aumentare ancora di più, sembra dello 0.75%, i tassi ufficiali sui mutui.