Famiglie e imprese sono state molto penalizzate dalla crisi economica e oggi diffidano della loro affidabilità creditizia. La richiesta di credito è debole, ma anche la sua erogazione. Vi sono tuttavia alcuni segnali positivi.
Non c’è dubbio che la crisi economica abbia influito in maniera pesantemente negativa sulla situazione del credito in Italia, che viene in questo ultimo periodo fotografata dalla Banca d’Italia, la quale illustra gli interventi che gli istituti di credito e le banche stanno mettendo in atto per far fronte alla situazione.
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Le banche e gli istituti di credito, infatti, si sono rese conto che solo offrendo migliori condizioni alla clientela la domanda di prestiti potrà effettivamente ripartire in Italia. Famiglie e imprese sono state molto penalizzate dalla crisi economica e oggi diffidano della loro affidabilità creditizia. La richiesta di credito è debole, ma anche la sua erogazione, perché la mancanza di lavoro non offre le garanzie necessarie.
> Sempre in calo i prestiti nel mese di maggio 2014 per Bankitalia
Proprio il credito, invece, sarebbe la linfa vitale che potrebbe far ripartire l’economica, a cominciare dal tessuto delle piccole e medie imprese. Così nel 2014 gli istituti di credito hanno cercato soluzioni alternative per concedere credito a chi ne avesse necessità, tra cui criteri meno rigidi e più espansivi, soprattutto per le imprese. Per quanto riguarda le famiglie, invece, i primi segnali di ripresa arrivano dal leggero incremento del mercato immobiliare, a cui tengono dietro prestiti e mutui, in particolare quelli per l’acquisto della prima casa.
Anche nel corso dei prossimi mesi del 2014, tuttavia, per Bankitalia si virerà su criteri meno stringenti in relazione alla concessione del credito, in modo tale da poter offrire una base economica a nuclei familiari o aziende.