Banche italiane: ecco perché sono solide

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Quella attuale è una fase di grandi turbolenze sui mercati finanziari internazionali, sia per l’azionario, sia per l’obbligazionario. C’è la crisi imperante dei debiti sovrani, con gli spread dei titoli di Stato di Irlanda, Grecia e Portogallo su livelli stratosferici. Anche l’Italia in questi ultimi giorni ha dovuto piegarsi ad un ampliamento di questi spread rispetto al Bund, il titolo di Stato più solido dell’Eurozona, quello tedesco; questo anche a seguito delle incertezze legate alla manovra finanziaria triennale da oltre 40 miliardi di euro che sta mettendo a punto l’attuale Governo in carica. Il tutto comunque, in Italia, a fronte di un sistema bancario che nel complesso si mantiene solido sebbene in queste ultime settimane stiamo assistendo ad una raffica di aumenti di capitale. Ma perché le banche in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, sono solide?

Ebbene, congiuntamente, secondo l’Adusbef e la Federconsumatori in Italia le banche sono solide per una sola e semplice ragione: “perché spennano le famiglie“. Al riguardo i Presidenti delle due Associazioni, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, sono tornati a ribadire come oramai l’utenza bancaria sia stanca di pagare costi e balzelli di ogni tipo sui servizi, a partire dall’odiata commissione di prelievo di contanti allo sportello.

L’Abi e le banche non tirino troppo la corda tariffaria“, hanno aggiunto i due Presidenti di Adusbef e Federconsumatori che ricordano altresì come nel nostro Paese un conto corrente costi 295,66 euro contro una media che è pari a 114 euro nell’Europa allargata, ovverosia quella a 27 Paesi. E allora, dopo la recente decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating di numerose banche italiane, cosa hanno da temere gli istituti di credito? Nulla secondo Adusbef e Federconsumatori; non perché sono più bravi rispetto ai “colleghi” europei, ma per la ragione sopra indicata, quella per cui spennano famiglie ed imprese.