Altri sigilli per una stagione che già ad oggi si configura come straordinaria, nonostante manchino ancora tre mesi pieni alla sua conclusione. Le autorità finanziarie degli Stati Uniti hanno infatti perfezionato il percorso di chiusura di un’altra banca, l’ennesima fallita in questo 2010, portando il totale degli istituti scomparsi finora quest’anno a 126, dato che riflette in maniera lampante la gravità della crisi economica peggiore dai lontani anni ’30 (all’epoca, fu la celeberrima “Crisi del ‘29”, i cui effetti secondo alcuni storici sono stati cancellati solamente dallo sforzo bellico per la Seconda Guerra Mondiale).
La Federal Deposit Insurance Corp., un’authority bancaria federale, ha preso in questi giorni il controllo della Haven Trust Bank Florida di Ponte Vedra Beach, città – come era naturale attendersi – della Florida con asset per 148,6 milioni di dollari e depositi per 133,6 milioni. Il fallimento di questo istituto, che pure non è di dimensioni mastodontiche quanto quelle esibite da altri, dovrebbe costare alla Federal Deposit Insurance Corp circa 31,9 milioni di dollari. I fallimenti dell’anno in corso, che come abbiamo detto hanno raggiunto con la Haven Trust Bank Florida il numero di 126, ora sono vicinissimi all’infausto traguardo dello scorso anno, quando nella sola America le banche riuscirono a mettere insieme ben 140 fallimenti.
A maggior ragione se si pensa che, alla stessa data odierna lo scorso anno, erano stati solamente 95 i fallimenti bancari conclamati dei quali il Governo federale si era preso carico. L’anno scorso è stato un anno record, giunto quasi dopo 20 anni di relativa tranquillità e stabilità (era dal 1992 che non fallivano così tanti istituti); il 2010 potrebbe anche riscrivere la storia se è vero come è vero che il numero di istituti definiti “problematici” dal FDIC è salito nel secondo trimestre dell’anno a quota 829 dal dato di 775 del trimestre precedente.