BCC in festa per i 100 anni: il convegno

 Un’esperienza a sostegno del sistema economico che può vantare radici solide e numeri importanti, oltre ad una tradizione lunga ben cento anni. Questo sono le BCC, Banche di Credito Cooperativo, per l’Italia. Un impegno sottolineato ed applaudito ieri a Brescia in occasione del convegno sul tema “La rete, chiave del successo delle banche sul territorio”, svoltosi presso l’aula magna dell’Università Cattolica. È stata un’occasione per festeggiare i cento anni dalla costituzione della Federazione nazionale delle Casse rurali cattoliche, avvenuta proprio a Brescia nel settembre del 1909.

E’ qui che possiamo rintracciare le basi per la creazione di un sistema di rappresentanza e di servizi per il movimento della cooperazione mutualistica di credito che oggi trova un riscontro nella Federazione italiana delle banche di credito cooperativo e casse rurali (Federasse). Oggi sono ben 400 gli istituti di credito che costituiscono il network, con 4.200 sportelli in Italia (solo in Lombardia, sede del convegno, ce ne sono ben 755). Ad aprire la conferenza è stato Alessandro Azzi, presidente di Fedeasse oltre che leader della BCC del Garda di Montichiari e vicepresidente dell’ABI: “Per essere efficacemente banche di comunità occorreva costituire una comunità di banche”, ha spiegato.

Sono intervenuti anche alte cariche istituzionali. Come il presidente ABI, Corrado Faissola, che ha applaudito al modello italiano per la sua dualità di banche grandi ed altre più piccole e radicate sul territorio, ed il ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, che a Brescia è di casa. Gelmini ha ricordato che “Appena un anno fa la crisi finanziaria ha fatto fallire banche molto più grandi rispetto alle BCC, snobbate dai più eppure tra quelle che oggi godono di migliore salute. La loro esperienza mutualistica permette di guardare al futuro con una certa serenità”. Alla faccia di chi, invece, considera il Credito Cooperativo un sistema minoritario di accesso al credito.