Le banche dovranno ampliare la propria offerta di credito nei confronti della clientela e proporre condizioni più allettanti soprattutto in merito ai tassi di interesse applicati, in modo da far salire ancora il numero delle richieste.
Nel corso del primo semestre 2014 il mercato del credito in Europa ha subito un’ulteriore contrazione. I prestiti al settore privato, infatti, all’interno del Vecchio Continente sono scesi del 2 per cento, una cifra non fa ben sperare nei confronti della ripresa dell’economia. Il calo, del resto, si è verificato a livello tendenziale, rispetto ai valori del 2013, in cui il mercato del credito ha attraversato già una fase di sofferenza.
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La Banca Centrale Europea ha così messo in guardia nei confronti dei rischi che la morsa del credito potrebbe presentare all’Europa, tra cui quello della deflazione, di un calo eccessivo dei prezzi, contro cui Francoforte sarebbe disposta a prendere misure non convenzionali e forse la stessa Bruxelles, pur di non entrare in una spirale recessiva senza fine.
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Secondo il presidente dell’Eurotower ciò che serve al mercato europeo del credito è una iniezione di fiducia, ovvero la concessione di maggiore credito a famiglie e imprese da parte di banche e istituti di credito. Nel settore privato, in effetti, nell’ultimo periodo c’è stata una piccola ripresa del credito, anche se gli importi richiesti sono decisamente inferiori a quelli passati.
Le banche dovranno quindi ampliare la propria offerta di credito nei confronti della clientela e proporre condizioni più allettanti soprattutto in merito ai tassi di interesse applicati, in modo da far salire ancora il numero delle richieste. Solo la ripresa del settore privato dell’economia, infatti, potrà essere la spinta alla ripresa economica generale.