In tempi di banche che chiudono, di istituti che collassano sotto il peso dei propri incommensurabili debiti, di gruppi che si danno una nuova struttura ridimensionando il numero di dipendenti e di filiali, c’è una scelta controcorrente destinata a suscitare interesse e simpatia; BNP-Paribas, “madre” francese dell’italianissima BNL, ha deciso di investire nella costruzione di una rete di filiali dislocate su tutta la Penisola: i dati parlano di un progetto da 180 nuovi sportelli in 3 anni, con tutto quello che ciò può comportare in termini di presenza sul territorio e – perché no? – di occupazione in un periodo, come è questo, segnato da una decisa contrazione, e degli investimenti e dei posti di lavoro.
BNL viaggia in direzione “ostinata e contraria”, come avrebbe detto l’indimenticabile Fabrizio De André, ed è per questo che ha lanciato la campagna di assunzioni “Recruiting Day”. La prima di queste occasioni si è presentata lunedì scorso: tra le centinaia di curriculum inviati alla banca, ne sono stati selezionati 40 di candidati ammessi a un’ulteriore scrematura e al successivo inserimento in azienda. Per chi fosse stato respinto, o peggio ancora avesse scoperto solamente leggendo questo nostro post dell’opportunità di lavoro che si è lasciato sfuggire, c’è ancora speranza: il primo “Recruiting Day” è ormai alle spalle, ma tanti altri ce ne saranno prima che BNL possa dire di aver completato il proprio organico.
Dunque, come leggiamo dal sito, “Continuate ad inviare ed aggiornare i CV: chi risulterà in linea con le posizioni ricercate e supererà le prove, verrà invitato a partecipare al prossimo Recruiting Day”, che per la cronaca si terrà a dicembre. La promessa di BNL, del resto, è davvero allettante, e lo diventa tanto più in un momento di crisi generalizzata: “ai migliori verrà proposto un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di entrare a far parte di uno dei gruppi bancari più solidi al mondo, presente in 84 Paesi”. Tentare non nuoce…
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