C’è una verità indiscutibile che giace sulla scrivania del Ministero della Pubblica Istruzione. Cambiano i nomi e i volti (al pari del colore politico) dei titolari del dicastero, ma questa verità rimane lì a prendere polvere senza che nessuno, finora, si sia preso la briga di analizzarla e cercare di porvi rimedio per il bene di un intero sistema produttivo: lo Stato investe male sui giovani, tanto che i più meritevoli sono costretti a cercare fortuna all’estero oppure, se hanno una laurea “debole” finiscono nel tritacarne di qualche azienda che gli propone stage su stage e contratti a progetto a ripetizione, rinfacciando il fatto che “non hai nessuna competenza specifica”, a meno che tu non possa vantare un master. Il che significa, però, ingenti spese a carico dello studente e della sua famiglia; i sessantottini si sono solo illusi di aver aperto le porte dell’istruzione a tutti…
C’è invece bisogno, molto spesso, di un finanziamento: un po’ perché il giovane da solo non ce la può fare, un po’ perché anzi comincia a desiderare la propria indipendenza e non si accontenta di ricevere un sostegno economico dai suoi. Che anzi, anche volessero (aiutare il ragazzzo), a volte rischiano di non poterselo permettere a meno di non chiedere un finanziamento. BNL MeritataMente nasce proprio con questo intento.
Fino a 6.000 € per corsi di studio, Erasmus, master, autonomia abitativa. Più altri mille euro per l’acquisto di un pc portatile con connessione internet wi-fi, che sta cominciando a prendere piede un po’ in tutte le sedi universitarie. Non sono richieste garanzie né reddito: per ciascun ragazzo, garantisce il fondo “Diamogli Credito” nato da un protocollo d’intesa sottoscritto da ABI, Ministero Politiche Giovanili e Ministero dell’Università. Qui si premia il merito; BNL MeritataMente applica infatti due diversi tassi di interesse: a chi ha una buona media, vengono applicate le condizioni del prestito di merito; a chi invece eccelle con risultati ancora migliori nei propri studi, BNL offre un prestito di lode con condizioni ancor più agevolate.
