Ha fatto molto discutere la sentenza della Cassazione sui Buoni Fruttiferi Postali della scorsa settimana, che consente allo stato di cambiare i tassi su questi strumenti finanziari. Così fioccano anche i pareri degli esperti, per le precisazioni sui vari dubbi. Molte caselle mail sono state intasate dalle richieste degli utenti, che hanno inteso che lo stato può cambiare il tasso di interesse come vuole anche se sulla cedola c’è scritto un tasso ben preciso.
Risponde l’esperto
A rispondere al quotidiano Repubblica è l’avvocato Aldo Bissi, che vuole subito puntualizzare come le sentenze della Cassazione “sono necessariamente generali, e non possono essere interpretate come analisi legale di un singolo caso, che richiede necessariamente l’esame specifico di un avvocato”.
Il chiarimento è subito su quali sono i buoni coinvolti in questa sentenza. E questi sono quelli antecedenti al decreto legislativo 284 del 1999. Quelli successivi non saranno toccati dalla sentenza. Anche per l’avvocato Bissi la Cassazione ha smentito se stessa, come detto in un’altra intervista, in quanto aveva decretato l’esatto contrario nel 2007. Bissi inoltre precisa che l’effetto retroattivo “avrà effetto solo dal momento del decreto ministeriale; fino a quel momento il tasso sarà quello precedente e non c’è alcuna urgenza di affrettarsi a riscuotere il controvalore: il ‘nuovo’ tasso eventualmente più basso rispetto a quello originario verrà applicato solo per il periodo successivo alla sua nuova determinazione”.