Giulio Tremonti circa un mese fa chiese:
Vorrei fare un invito alle banche: allineate un po’ di più i tassi italiani a quelli europei. Solo un pochino.
I tassi a breve italiani, sebbene siano calati dal settembre scorso del 2,44%, restano i più alti tra i grandi Paesi europei. Un rapporto dell’ufficio studi degli artigiani di Mestre rileva che i tassi applicati in Italia, calcolati fino a maggio di quest’anno, per prestiti inferiori ad un anno arrivano al 4,37%. Negli altri Paesi Ue (Europa a 16) i tassi hanno una media del 4,02%, precisamente 4,13% in Germania, il 3,98% in Spagna, 3,70% in Olanda e il 3,37% in Francia.
Solo Grecia e Portogallo hanno tassi superiori all’Italia (rispettivamente il 6,14% e il 4,68%.
Con la crisi sono moltissimi i piccoli imprenditori che si sono rivolti alle banche e si sono indebitati a breve, per pagare stipendi, imposte e contributi dei loro dipendenti – afferma Giuseppe Bortolussi, leader degli artigiani di Mestre -, visto che queste realtà aziendali non possono licenziare le maestranze altrimenti corrono il rischio di rimanere senza collaboratori con esperienza e professionalità. Proprio per questo è fondamentale non solo la moratoria di un anno dei debiti delle imprese, ma che i piccoli imprenditori siedano al tavolo delle trattative con il governo.
Le imprese hanno bisogno di liquidità in tempi di crisi ma cominciano ad essere caute anche nel chiedere prestiti: si registra infatti una lieve decelerazione per l’andamento dei prestiti bancari, che a giugno 2009 registrano una crescita tendenziale pari all’1,9%, contro il 2,3% registrato a maggio e il 7,2% del giugno 2008. L’Abi rileva inoltre una delerazione anche dell’incremento dei finanziamenti alle famiglie e alle società non finanziarie, che a giugno si è attestato al 2,3%, mentre a maggio era al 3% e all’8,6% a giugno del 2008.
Senza soldi molte aziende moriranno, a settembre non riapriranno i cancelli, licenzieranno – ha affermato Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria -.
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