La solita “soluzione all’italiana”. Ci sembra questa la miglior definizione per la conclusione del caso American Express, nato come un’inchiesta riferita all’addebito di interessi di mora finanche superiori ai limiti imposti dalla Banca d’Italia (oltre i quali scatta per un prestito la definizione di “usuraio”) e a quanto pare risoltosi con le scuse ufficiali ed il riaccredito delle somme contestate dalla clientela, nulla più. Risposta ritenuta insoddisfacente dalle associazioni dei consumatori, Adusbef in testa, e anche da noi, per una volta concordi con le rimostranze portate avanti da queste. Riassumiamo in poche parole la vicenda.
Era lo scorso aprile quando American Express fu esclusa dal novero dei gruppi autorizzati ad emettere carte di credito in Italia. Il motivo? Bankitalia lamentò una scarsa informazione della clientela rispetto al rimborso degli interessi, in particolare quelli di mora (che scattano quando il cliente “sfonda” il plafond a disposizione), oltre a lacune nel sistema informatico del gruppo tali per cui sarebbe stato possibile trafugare dati sensibili. Scottata dalla perdita di un importate mercato, American Express ha cercato di concordare una strategia per correre ai ripari, decidendo infine di ‘riaccreditare tutti gli interessi di mora addebitati a tutti i titolari di carte di credito revolving’.
‘Sono state riscontrate – si legge in una lettera del gruppo – alcune anomalie nel sistema informatico di addebito degli interessi di mora nei confronti di un numero relativamente esiguo di titolari di carta di credito revolving, i quali si erano resi inadempienti rispetto al pagamento delle somme indicate negli estratti conto. A titolo esemplificativo, l’anno scorso sono stati applicati interessi o oneri di mora soltanto a meno del 3% dei nostri titolari. Tuttavia avendo considerato le difficoltà tecniche inerenti all’individuazione dei dati specifici per procedere al riaccredito su base individuale, American Express ha ritenuto che la soluzione più opportuna sarebbe stata, in effetti, quella di riaccreditare tutti gli interessi di mora addebitati a tutti i titolari di carte di credito revolving, a partire dall’introduzione di tali oneri nel mese di ottobre 2006′. Ma d’ora in avanti?
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