Come noto, le carte revolving sono particolari carte di credito contraddistinte dal rimborso rateale del credito utilizzato per operazioni di acquisto di beni e di servizi. In altri termini, contrariamente a quanto avviene con le ordinarie carte di credito (che prevedono un rimborso “a saldo” – cioè in un’unica soluzione – dell’importo utilizzato), il massimale sfruttato all’interno delle carte revolving sarà rimborsato mediante un piano graduale, composto da rate di importo fisso, predeterminato con il titolare di tale strumento.
Le carte revolving senza busta paga sono – all’interno di questa macro categoria di strumenti transazionali – delle carte di credito a rimborso rateale ottenibili su semplice richiesta da parte della clientela degli istituti di credito e finanziari, senza necessità di presentare alcuna documentazione comprovante la regolare ricezione di una prestazione professionale ricorrente (appunto, la busta paga, o la dichiarazione dei redditi).
Per questo motivo, di norma le carte revolving senza busta paga posseggono massimali di disponibilità piuttosto limitati (raramente superiori i 2 mila o i 2,5 mila euro), con piani di rimborso che possono spingersi anche fino ai 36 o ai 48 mesi (in ogni caso è possibile procedere, in qualsiasi momento, a operazioni di estinzione anticipata del debito residuo, alle condizioni stabilite dall’istituto di credito che rilascia tale strumento).
Le carte revolving senza busta paga sono altresì contraddistinte da tassi di interesse debitori piuttosto elevati, e scarsamente competitivi rispetto ad altre forme di finanziamento: per tale motivazione, è bene utilizzare le carte revolving senza busta paga nelle sole ipotesi di necessità, demandando invece ad altre forme tecniche creditizie (prestito personale, credito al consumo, apertura di credito in conto corrente) il soddisfacimento di esigenze finanziarie di diversa natura.
Sempre di norma, le carte revolving senza busta paga sono emesse senza alcun costo periodico.