Click&Go di UBI Banca: il conto che è anche Bancomat e carta prepagata

 Anche tra le banche, come nella vita, c’è chi si “accontenta” di averti per sé solo per un po’ e chi invece desidera instaurare un rapporto esclusivo. Nel primo caso, spazio a quei prodotti pensati per venire incontro “solamente” ad alcune specifiche esigenze: ti serve, ad esempio, una carta prepagata? Io (banca) te la offro più bella degli altri, anzi ci aggiungo costi inferiori e la possibilità di utilizzarla presso circuiti diversi. Quando invece si sceglie di “fare proprio” un risparmiatore “tout-court”, ecco che si predispongono particolari agevolazioni cumulative: non solo conto corrente, quindi, ma anche carta di credito, che a sua volta è pure bancomat, e così via. Fino ad offrire una risposta ad ogni (anche solo supposta) richiesta, senza lasciarsi mai sfuggire il cliente.

Viaggiare con MyairCard di Unicredit

Siii!!! Viaggiare…evitando le buche più dure!…Rallentando per poi accellerare!…..

Chi può dimenticare le note del celeberrimo cantautore italiano che negli anni 80, sulle note di “Si Viaggiare” ha fatto sognare tanti italiani (ed anche molto di più..fino ai nostri giorni). Se forse 20-30 anni fa andare in vacanza significava dover lavorare tanto e duramente per potersi permettere di andare alla spiaggia a 100 km di distanza, ora questo per alcuni é forse troppo poco e il sogno é andare a Cuba, alle Hawaii, alle Seychelles.

Se questo è il vostro desiderio, allora siete capitati nel posto giusto. O meglio, nel post giusto. Nonostante la crisi, gli italiani non rinunciano a viaggiare. I dati sono dell’Istat: l’istituto ha pubblicato uno studio, durato oltre 10 anni, sul cambiamento degli Italiani relativo al viaggiare. Risulta così che gli Italiani nel 2008 sono partiti di più ( circa il 10% di aumento), ma con un minore numero di pernottamenti. Durata media dei viaggi: 6 notti.

IWBank, la carta ricaricabile e il vantaggio di essere fedeli

 Oggi parliamo di “Fedeltà”. Già, perché qualora volessimo prenderci la briga di andare ad analizzare il campionario dei comportamenti propri del genere umano, scopriremmo che il mondo si divide, sull’argomento, in due grosse metà: da un lato c’è chi, magari sulla scorta di quanto suggeritogli da qualcuno “che la sa più lunga di lui”, considera la fedeltà un valore imprescindibile; dall’altro troviamo invece quelli che, anche nonostante l’impegno profuso nell’intento di migliorarsi, proprio non sanno non essere fedifraghi. Bene, se da un lato esistono legami che ci pare bene rimangano indissolubili, ve ne sono altri tendenzialmente più “aleatori”. Alzi la mano, ad esempio, chi considera “valore” la fedeltà alle banche.

InChiaro, la polizza che ti guarda negli occhi. Firmato HDI e Banca Sella

 Esiste qualcosa che sia più complice di uno sguardo? “I veri innamorati si parlano con gli occhi”, dicono alcuni, suffragando con un aforisma quello che è un dato di fatto alquanto generalizzato. Ma quando a guardarvi negli occhi fosse un’assicurazione auto, cosa capirebbe di voi e voi di essa? Molto probabilmente la situazione si farebbe più prosaica, ed il complice silenzio che c’è tra innamorati si trasformerebbe in un vortice di parole: voi a chiedere certe caratteristiche, e dall’altro lato l’assicurazione ad argomentare il perché delle proprie scelte spiegandovi anche i motivi per cui dovreste farle vostre. Scriviamo così perché abbiamo trovato un’assicurazione “Che ti guarda negli occhi”: InChiaro.

CheBanca e Conto Tascabile a colori: più sicuro, più “glam”

 Ci sono numeri che, con il corso della Storia, hanno acquisito particolari significati simbolici. Il sette è uno di questi, anzi forse è “il” numero magico per antonomasia: sono sette, ad esempio, i giorni che compongono la settimana; 7, come le note musicali del pentagramma, o le stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore; sette sono anche le – proverbiali – vite dei gatti, o gli – altrettanto proverbiali – “mari” del Mondo, così come è vero che il 7 compare un’infinità di volte nei testi sacri della religione cristiana, e nelle sue pratiche (i Sacramenti sono 7, i peccati capitali anche, etc.). Per spingerci infine verso un terreno più “faceto”, come potremmo dimenticare i nanetti al fianco dell’algida Biancaneve nella celebre fiaba? Oppure che sono sette anche i colori a comporre la magia ed il fascino dell’arcobaleno?

“Utilization rate” per le carte di credito

 Questa crisi avanza veramente nell’economia reale: l’Islanda ha messo in vendita la sua ambasciata a Washington e i suoi edifici di New York, Londra e Oslo. I supermercati britannici Marks and Spencer sostituiscono i ricchi ingredienti dei propri sandwich con marmellata di fragole (sicuramente economica quanto gustosa). L’American Express offre denaro ad alcuni suoi clienti affinchè saldino i conti e chiudano il servizio (bonus di 300 dollari a patto che i clienti accettino di rimborsare l’intero debito contratto entro il 30 aprile). Ma non finisce qui per la società.

Ricordate gli esercizi che ci facevano svolgere a scuola il cui protagonista era sempre l’indaffaratissimo (ed anche sfortunato poichè sempre pieno di problemi da risolvere…) signor Rossi? Ovviamente di questo gentile signore esiste anche il corrispettivo americano e fa la sua apparizione su Bloomberg. «Wayne Brown ha un dilemma», scrive l’agenzia Bloomberg. Il “signor Rossi” americano é stavolta indeciso su cosa fare della propria carta di credito American Express: se decide di utilizzarla di meno è probabilmente gli venga ridotto il massimale. Se invece decide di riservare l’uso a pochissime occasioni è probabile che il suo tasso d’interesse diventi realmente troppo alto.

Carta di credito prepagata: vantaggi e costi

 Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento nell’emissione delle carte di credito prepagate. Un’abbastanza recente indagine condotta da Eurisko, presentata nel corso del convegno dell’Abi Carte 2006, ha evidenziato che sono state sottoscritte in Italia più di un milione e mezzo di carte prepagate. Per chi invece non la possiede ancora, almeno il 46% degli intervistati ha dichiarato di conoscere l’esistenza di questo strumento di pagamento, infine il 12% ha già deciso di farvi ricorso. Il tintinnante contante, così, lascia sempre più spazio al ‘denaro di plastica’, sia per grandi acquisti, spesa al supermercato, che per effettuare pagamenti via Internet.

Sono aumentati gli acquisti on line, sempre più utenti preferiscono avere una carta prepagata piuttosto che una carta di credito. Praticità di utilizzo, opportunità di tenere sotto controllo le proprie spese, possibilità di effettuare acquisti online con meno pensieri: questi sono i motivi più importanti che spingono gli italiani ad utilizzare una carta di credito prepagata.

Visa Sella Più: carta di credito e debito, tra sogno e realtà

 Sogno… Sogno una carta di pagamento che mi consenta di fare tutto quello che voglio. Che sia carta di credito un giorno, ed un altro carta di debito per quelle spese che desidero effettuare a rate, magari potendo contare su un tasso inferiore rispetto a quello che mi applicherebbe l’esercente del caso (sia un mobiliere, un concessionario d’auto o quant’altro). Sogno una carta che mi consenta di prelevare denaro ovunque nel mondo, o quantomeno di non fare fatica quando mi toccherà cercare uno sportello convenzionato, sogno una carta per i miei acquisti su internet, i pagamenti dei pedaggi autostradali (che seccatura quelle code al casello) e le ricariche del telefonino…

Visa Revolving con Banca Sella: patti chiari…

 Un sito agile, colorato; semplice da consultare, gradevole da leggere. La battaglia del marketing si conduce anche così, scegliendo un “proprio” target di clientela (uno già consolidato oppure ancora solo desiderato) per poi approntare campagne promozionali disegnate su misura. Sella.it, ad esempio, è una banca on-line che ha scelto la strada del dialogo con i clienti, e non manca di ricordarlo a quelli che vi si interfacciano per la prima volta: “La banca delle idee, invia un tuo suggerimento” è un banner che ci accoglie in posizione ben visibile. E c’è anche, qua e là, un post-it giallo appuntato a ricordarci che “Questo prodotto è migliorato grazie al Vostro aiuto”.

Unicredit e il conto corrente Genius One

Nella vasta gamma di conti corrente, il gruppo  Unicredit mette a disposizione una serie di offerte in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Tra tutti, spicca l’opportunità fornita da Genius One, un conto corrente a basso costo da gestire “self service”, con la possibilità di scegliere e pagare solo i prodotti ed i servizi che servono.

Genius One è rivolto a coloro che, per operare sul conto, utilizzano prevalentemente il Bancomat e la banca via Internet, effettuando pagamenti tramite POS e che non compiono più di un’operazione al mese in cassa.

Il conto corrente mette a disposizione tutti gli strumenti oggi indispensabili tra cui Bancomat e banca via Internet, per controllare e gestire il conto corrente in modo semplice, comodo e veloce.

Diners, con MasterCard per i vostri acquisti in USA e Canada

 In un Mondo che dà l’impressione di velocizzarsi ogni giorno di più, anche l’economia non può di certo rimanere a guardare bensì deve adeguarsi ai nuovi ritmi. Detto dell’evoluzione nei metodi di pagamento, e della conseguente trasformazione nelle abitudini dei popoli dei Paesi più ricchi (anche noi italiani), c’è da aggiungere anche che il percorso di “digitalizzazione” del denaro non è ancora stato completato. Restano infatti ancora aperte alcune piccole questioni, permangono scogli nei pagamenti internazionali, che devono essere via via abbattuti. Diners lo ha fatto, concludendo un accordo con MasterCard per estendere la validità delle proprie carte anche negli Stati Uniti ed in Canada.

Genius First, il “superconto” di UniCredit

 Le esigenze di quello che apre un conto corrente, lo sappiamo, sono diverse quanto lo sono gli individui: c’è, ad esempio, chi desidera contenere i costi di gestione, e dall’altro lato chi cerca invece interessi “succulenti”; c’è chi ancora non si fida dei conti on-line, meno che mai delle banche “virtuali” che li propongono, e chi invece ritiene irrinunciabili i vantaggi proposti da questi nuovi soggetti, tesi a limitare le spese quanto a valorizzare la redditività del denaro. Insomma, un universo alquanto variegato. Così come lo è la galassia dei prodotti sul mercato, disegnati per incontrare ogni palato.

Trend: anche in Italia, più carte e meno carta

 Darwin l’avrebbe chiamata “Evoluzione della specie”: in principio fu il baratto, uno scambio (generalmente in natura) incentrato sul surplus di un bene e la contemporanea assenza di un altro; poi fu la volta della carta moneta, livello d’astrazione ben più alto: ogni oggetto ha un valore, se vuoi acquistarlo devi pagare tanti soldi quanti ne vale; oggi, il Mondo sta assistendo alla terza “evoluzione” nel pagamento: l’effettuazione attraverso carta di credito. In molti Paesi “avanzati”, ormai la metamorfosi è avvenuta: “Carta o contante?” è una domanda che nessuno si pone più, dato che la risposta è scontata. Ma anche in Italia, terra tradizionalmente legata alla carta moneta, si sta verificando un’inversione di rotta analoga a quella che ha investito (e minato) i sistemi statunitense e britannico: sempre più carte (di credito), sempre meno carta (moneta) circolante.

Operazione “Soddisfazione” di Fineco: fino a 100 € di rimborso spese

Nei giorni scorsi abbiamo scoperto, forse con sorpresa, di essere – noi italiani – un popolo di risparmiatori oculati e, al contempo, proiettati nel futuro (da un rapporto ACRI-IPSOS): le banche on-line, e più in generale l’utilizzo di internet per il controllo dei propri risparmi, hanno evidenziato trend di crescita notevoli, specialmente in un periodo di fiacca come è quello attuale.

Merito delle condizioni offerte, impareggiabili per le banche tradizionali, soprattutto per quanto riguarda il versante degli interessi applicati; ma altrettanto merito va anche riconosciuto all’intraprendenza di questi nuovi soggetti, tra i più presenti con la propria “reclame” su tutti i mezzi di comunicazione.

Non fa difetto – anzi… – a questa “regola” Fineco, banca (rigorosamente) on-line del gruppo UniCredit.