Sofferenze in calo, ma per le banche non è finita…

 Uno degli effetti più devastanti della crisi è stato l’onda delle sofferenze bancarie che si è abbattuta sugli istituti di credito, uno tsunami di proporzioni tali da rivelarsi un vero e proprio salasso rispetto agli utili di tutte le banche. Ebbene, la marea sembra aver raggiunto il proprio apice, un po’ come tutti gli altri segnali di sofferenza dell’economia, ma a quanto pare gli effetti si faranno sentire ancora per tutto il resto dell’anno, seppure in forma più debole. E per fortuna siamo già a settembre… Il dato è emerso dalle semestrali delle banche italiane; tutte. Che fossero grandi o piccole, esse hanno evidenziato tutte una crescita nella rettifica dei crediti.

Home banking: meno costi e più comodità

 Crisi per lo sportello tradizionale: gli italiani per dialogare con la propria banca, fare un bonifico, ricaricare il cellulare, chiedere un finanziamento, preferiscono accendere il proprio personal computer e comodamente seduti sulla poltrona di casa, operare con l’ormai celeberrimo internet banking.

Nel 2008 ben 53 milioni chiamate arrivate ai call center, 47% in più rispetto ai 34 milioni del 2007, di cui quasi la metà proviene da cellulari. Ecco perchè molte banche (80% secondo una stima dell’Abi) hanno reso accessibile il numero verde anche dal telefonino e completamente gratuite le chiamate. Secondo la rilevazone Abi Lab e dell’Ufficio Marketing e Customer Satisfaction sempre dell’Abi su un campione di 25 call center che servono 84 banche, emergono impiegati nel settore dell’internet banking pari al 75% del settore bancario.

Mobile payment by Nokia

 Nokia ha presentato in questi giorni Money, un nuovo servizio finanziario tramite cellulare tramite il quale si potranno gestire micro pagamenti attraverso il proprio telefonino. Attraverso il proprio numero di cellulare, 24 ore su 24, si potrà inviare denaro a un’altra persona, pagare prodotti, servizi e bollette, ricaricare la propria scheda Sim prepagata. In pratica la maggior parte delle operazioni che oggi già effettuiamo via internet banking tra poco saranno disponibili by phone.

Entro il 2012 le transazioni tramite cellulare cresceranno del 68%, raggiungendo così i 250 miliardi di dollari. Uno studio di Arture D Little ha messo a fuoco il fenomeno del mobile payment: entro tre anni almeno 300 milioni di persone che vivono nei mercati emergenti potrebbero utilizzare servizi finanziari in mobilità – transfer di denaro, pagamenti e altro – per un business di cinque miliardi di dollari.

FIN+A = Credito Valtellinese

 Tra le situazioni più precarie della vita, almeno se si approccia la questione da un punto di vista strettamente economico, di certo c’è quella di chi chiede un prestito, oppure si trova nelle condizioni di dover accendere un mutuo per perfezionare un importante acquisto. Quanto più l’importo finanziato cresce, specie se rapportato alle reali capacità di rimborso, tanto più il precariato di cui all’esordio si fa imbarazzante, da non far dormire la notte. Vero è che, all’interno del variegato panorama dei prestiti, abbiamo visto soluzioni destinate a chi si trova nelle condizioni di dover saltare qualche rata; vero anche, erò, che potrebbe “bastarvi” una polizza assicurativa. Così, giusto per non tenervi l’assillo di dover ipotizzare anche le peggiori eventualità. Il Gruppo Credito Valtellinese ha la risposta in FIN+A.

Conto corrente zero spese e tasso remunerazione elevato

 Per chi può permettersi in conto corrente delle giacenze elevate, e vuole ottenere un tasso di remunerazione della liquidità superiore alla media di mercato, senza particolari vincoli, e senza pagare spese di alcun tipo, comprese quelle per i bolli dovuti per Legge, il colosso bancario europeo Unicredit ha ideato “Conto Salvadanaio“, un conto corrente a zero spese che associa ad elevati rendimenti la libertà di operare come si crede e di avere sempre i soldi a disposizione. Attualmente, e fino al 30 settembre 2009, “Conto Salvadanaio” offre un tasso annuo lordo dell’1,75% sulle giacenze medie annue oltre i 50 mila euro, a patto che la richiesta di apertura del conto venga effettuata direttamente on line. “Conto Salvadanaio” è infatti accessibile con un versamento iniziale non inferiore ai 50 mila euro, a patto che tali somme non provengano dalla vendita di prodotti finanziari emessi da Unicredit Group o da altre banche del colosso bancario europeo.

Il Mutuo Casa di Professione Prestiti si presenta

 Che il mare delle proposte di finanziamento – tra prestiti personali mutui e leasing – sia vasto, è fuori discussione; che le offerte per il risparmiatore siano numerose e variegate, è poi altrettanto vero ed evidente; che sia necessario l’ausilio di una guida, o quantomeno di una bussola, per orientarsi e poter scegliere – consapevolmente – la proposta più in linea con le proprie esigenze (e magari, già che siamo in ballo, evitare dolorose fregature), crediamo sia una verità forse non ancora consolidata, ma che prima o poi dovrà diventare un fatto assodato. Chi può indicarci la via meglio di un professionista del prestito? Anzi, chi meglio dei consulenti specializzati di Professione Prestiti?

Marcegaglia: “Interventi strutturali o ripresa difficile”

 Emma Marcegaglia non è certo una di quelle persone che lasciano che i problemi passino sopra la loro testa fingendo di non accorgersi che esistano. Del resto, se non fosse così non sarebbe neppure la primatista non solo dell’imprenditoria italiana al femminile, ma dell’intero sistema dall’alto del suo ruolo di Presidente di Confindustria. Una responsabilità che potrebbe essere – appunto – vissuta da posizione defilata, oppure dalla prima linea: vicina alle decisioni del Governo, tanto vicina da spingersi persino a suggerire qualche iniziativa che possa portare l’impresa italiana fuori dal pantano della recessione. “Il peggio è passato, ma servono interventi strutturali perché altrimenti l’uscita dalla crisi sarà lenta e problematica” è stato il monito lanciato attraverso il TG1.

Italia, Paese di Santi e… debitori: ogni famiglia è sotto di 15mila €uro

 C’era una volta l’economia virtuale; quella che acquistava prodotti generando debito (invece che reddito) anche indipendentemente dalla effettiva possibilità di riuscire ad onorarlo, quella che viveva al di sopra delle proprie possibilità, quella di una “Belle Epoque” che non si poneva domande bensì insisteva sul proprio stile di vita. C’era una volta, speriamo non ci sia più. Colpa, ma anche merito, della crisi economica dalla quale – qualche importante istituzione afferma – stiamo per uscire. Ammesso che non si generi il ciclo detto “a doppia V”, con recessione, ripresa, contro-recessione ancor più grave. Sarebbe una catastrofe, specialmente per quelle famiglie dall’economia fragile e dall’indebitamento elevato, come tante ce ne sono anche in Italia.

Moratoria debiti PMI: aderiscono anche Creval e Banca Carige

 Procede a grandi passi l’adesione degli istituti di credito italiani alla moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese in scia all’Accordo comune siglato nei giorni scorsi tra l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, e le Associazioni di categoria delle imprese. Nelle ultime ore, dopo Unicredit, Banca Intesa ed altre banche, anche il gruppo Creval, Credito Valtellinese, ha infatti aderito all’Accordo comune al fine di sostenere le PMI che hanno buone prospettive di redditività, ed ampi potenziali di crescita, ma che a causa della crisi finanziaria ed economica si trovano temporaneamente in difficoltà. La moratoria sui debiti delle PMI, infatti, permetterà alle aziende sane del nostro Paese di far fronte alle difficoltà potendo avvalersi della sospensione del pagamento della quota capitale dei finanziamenti stipulati con le banche che hanno aderito e aderiranno all’Accordo comune. Alla data dello scorso quattordici agosto, tra l’altro, quasi il 60% della totalità degli sportelli bancari italiani aveva già aderito all’Accordo comune.

Finanziamento mobili e case: aumentano intenzioni d’acquisto degli italiani

 Le intenzioni d’acquisto degli italiani, riguardo ai mobili ed alle case, con un orizzonte temporale a tre mesi, hanno fatto registrare una forte crescita nello scorso mese di luglio. E’ quanto emerge dall’Osservatorio mensile della Findomestic del mese di Agosto in base ai dati del mese scorso riguardanti le rilevazioni sulle intenzioni di acquisto dei consumatori italiani e sul relativo clima di fiducia. In particolare, la società leader in Italia nel settore del credito al consumo ha rilevato, seppur con luci ed ombre, una tendenza positiva degli italiani in materia di intenzioni d’acquisto, specie al Sud, nel Centro Italia e nelle Isole per coloro che hanno un livello di istruzione superiore. Di contro, la fiducia, in base ai dati rilevati il mese scorso, è in calo al Nord tra i consumatori che come titolo di studio hanno la scuola dell’obbligo.

Mutui più cari al Sud che al Nord

 Desiderate acquistare una casa? Non avete la sufficiente disponibilità monetaria per acquistare in contanti la vostra dimora? Avete quindi deciso d rivolgervi a un intermediario finanziario che con un mutuo vi anticiperà la somma necessaria.

Se abitate al Nord siete probabilmente più fortunati. Emerge da uno studio di Banca d’Italia che un mutuo per la casa o un finanziamento all’impresa continua a restare più caro al Sud con tassi superiori a quelli del Centro-Nord. I dati sono stati rilevati sulle economie regionali riferiti al primo trimestre 2009.

Il tasso annuo effettivo globale (Taeg) sui nuovi prestiti a medio e lungo periodo raggiunge il 4,96% in Puglia contro il minimo del 3,9% in Piemonte.

Mutui e prestiti: famiglie sarde tra le meno indebitate

 Da quando l’euro è iniziato a circolare nelle tasche degli italiani, e fino ad oggi, il livello medio di indebitamento delle famiglie è cresciuto di oltre l’80%. Il dato emerge da un rapporto a cura della CGIA di Mestre, che ha preso in considerazione nel periodo sia il denaro preso a prestito dalle famiglie per l’acquisto di beni durevoli, sia quello finalizzato all’acquisto o la ristrutturazione di immobili. E così, alla fine del 2008, l’indebitamento medio delle famiglie era salito a poco più di quindicimila euro, ma il dato più interessante è quello relativo alle aree del nostro Paese dove il livello di indebitamento è sopra la media; ebbene, il maggior indebitamento non si registra al Sud, dove magari ci sono maggiori difficoltà per le famiglie ad andare avanti, ma al Nord dove i redditi medi sono di norma più elevati.

Ricarica mutuo, ottenere nuova liquidità dalle banche popolari

 Ricarica mutuo è un servizio da diverso tempo disponibile presso le filiali delle banche popolari italiane aderenti: si tratta di una soluzione che consente al cliente titolare di un vecchio mutuo di trasferire il finanziamento presso la banca popolare, ottenendo nel contempo nuova liquidità.

Con Ricarica Mutuo sarà infatti possibile – come dice lo stesso nome del servizio in oggetto – ricaricarsi per un importo pari alla parte del mutuo già rimborsata.

I vantaggi del servizio Ricarica Mutuo sono gli stessi che abbiamo già avuto modo di esaminare per il prodotto Cambia Mutuo appena pochi giorni fa.

L’operazione non è infatti assoggettata ad alcuna spesa di istruttoria mentre sarà possibile estendere la durata fino a un massimo di 35 anni scegliendo tra l’applicazione del tasso fisso o variabile.

L’opzione Ricarica Mutuo è infine abbinabile al Cambia Mutuo.

Cambia Mutuo, servizio di trasferimento mutuo

 Le banche popolari offrono – come oramai quasi tutti gli istituti di credito del Paese – la possibilità di spostare da loro il vecchio mutuo, cambiando importo della rata, durata del piano di ammortamento, o ancora la tipologia del tasso applicato al debito residuo.

L’operazione è in sè piuttosto vantaggiosa per il cliente che decide di trasferire l’originario finanziamento. Non è infatti prevista alcuna spesa notarile (quelle sostenute vengono rimborsate dall’istituto di credito) così come non è stabilita alcuna commissione di istruttoria o di perizia.

Di sicuro interesse è anche la possibilità di estendere la durata del mutuo fino a un massimo di 35 anni, scegliendo tra l’opzione a tasso fisso o quella a tasso variabile.

Unico vincolo è inerente l’importo finanziabile, che deve essere necessariamente pari all’importo del mutuo da sostituire.