Le caratteristiche dei nuovi Btp Italia

 Proprio tra pochi giorni, come abbiamo visto nel post pubblicato in precedenza, il Ministero del Tesoro effettuerà un nuovo collocamento dei titoli di Stato indicizzati all’inflazione, i Btp Italia, che già nel corso dei mesi passati sono stati in grado di garantire buoni rendimenti a chi li aveva acquistati, riuscendo a mantenere il proprio valore. 

Voltura contratto luce Eni, Enel e Acea i costi

 A seconda di quelle che sono le diverse casistiche, ci si può ritrovare ad essere costretti ad attuare la voluta delle utenze di casa. La voltura è un adempimento obbligatorio che si compie quando c’è la necessità d’intestare un contratto attivo da una persona fisica ad un’altra persona (può anche essere fatto tra attività commerciali) senza che vi sia l’interruzione del servizio.

Bond Ubi Banca tasso fisso 2013-2016 1,6%

 Tra qualche giorno Ubi Banca collocherà un bond a tasso fisso con durata di due anni e mezzo, in una fase ancora abbastanza favorevole per le emissioni di bond bancari a tassi non particolarmente elevati. Ubi Banca è uno dei principali gruppi bancari italiani. E’ attiva in tutto il paese e in bilancio presenta 91 miliardi di euro di prestiti netti su 128 miliardi di attivo (ovvero il 71%). Il bond è in fase di emissione fino al 13 settembre. Andiamo ora a vedere quali sono le principali caratteristiche di questa obbligazione bancaria.

Tassi italiani quasi raggiunti dai tassi spagnoli

 Fino a qualche mese fa la Spagna aveva un costo di finanziamento del proprio debito pubblico anche di 100-150 punti base superiore a quello dell’Italia. Poi qualcosa è cambiato e ormai l’aggancio è in dirittura d’arrivo. Sono ormai diverse settimane che gli investitori internazionali tendono a preferire i titoli di stato spagnoli a quelli italiani. Venerdì, in chiusura dei mercati,lo spread Btp-Bund ha chiuso a 255 punti base, mentre lo spread Bonos-Bund a 257 punti. Livelli così vicini tra i tassi decennali di Roma e Madrid non si vedevano da un anno e mezzo.

Tassi BCE restano fermi allo 0,5%

 Alle ore 13.45 la Banca Centrale Europea ha comunicato ufficialmente di aver mantenuto fermi i tassi di interesse nell’area euro allo 0,5%, ovvero sul livello più basso di sempre. Nessuna novità nemmeno per ciò che concerne i tassi sui depositi presso la BCE, che restano invariati allo 0% allo scopo di rilanciare il credito e di scoraggiare le banche commerciali europee a depositare denaro nei forzieri di Francoforte. Fermo anche il tasso sui prestiti overnight all’1%. Il dato sui tassi nell’eurozona era ampiamente scontato dal mercato.

Classifica paesi con tassi più alti al mondo

 Negli ultimi anni il mercato internazionale dei tassi di interesse ha sperimentato fasi di alti e bassi, spesso andando ben al di là dei reali fondamentali economici dei paesi. La crisi finanziaria nell’area euro, che ha avuto i suoi picchi sul finire del 2011 e nell’estate del 2012, ha favorito il consolidamento del fly-to-quality, ovvero gli investitori hanno fatto incetta di titoli considerati “sicuri” (come i Bund tedeschi) creando i presupposti per un crollo dei tassi. Tuttavia, altri paesi hanno sofferto oltremodo questa fase di incertezza, finendo per pagare tassi altissimi (periferia europea).

Previsioni tassi BCE riunione 5 settembre 2013

 Domani è in programma il meeting della Banca Centrale Europea, chiamata a comunicare ai mercati il nuovo livello dei tassi di interesse dell’area euro. Nell’ultima riunione l’istituto centrale con sede a Francoforte ha confermato il costo del denaro sui livelli più bassi dall’introduzione dell’euro, ovvero allo 0,5%. Secondo quanto emerge dai più recenti sondaggi tra gli economisti e gli analisti finanziari di fama internazionale, la BCE confermerà i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali allo 0,5%, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali all’1% e i tassi sui depositi allo 0%.

Tasso Euribor a tre mesi atteso al 2% nel 2017

 Le ultime settimane sui mercati finanziari hanno evidenziato forti pressioni sul mercato dei tassi di interesse. Dopo anni in cui il costo del denaro è rimasto fermo su valori vicini allo zero, iniziano ad aumentare le aspettative di incremento dei tassi nei prossimi anni in vista di una maggiore ripresa economica delle grandi potenze occidentali. Inoltre, l’era del denaro facile potrebbe essere giunta al termine, altrimenti ci sarebbe il serio rischio di minare la stabilità dei mercati finanziari. L’andamento dei tassi ha anche un forte impatto sul mercato dei mutui.

3 buoni motivi per credere in un futuro rialzo dei tassi

 Le recenti dichiarazioni di Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank (Banca Centrale tedesca, ndr), relative alla possibilità di un futuro aumento dei tassi di interesse nell’area euro in caso di ripresa economica, hanno senza dubbio messo in guardia i risparmiatori che sono alle prese con il rimborso di un mutuo a tasso variabile o chi si appresta ad accendere il finanziamento. Il governatore della “Buba” ha dichiarato che la BCE non terrà i tassi di interesse bassi per anni e che la politica monetaria ultra-espansiva “è entrata in un territorio sconosciuto e pericoloso”.

Tassi BTP in lieve rialzo in asta poco sotto il 4,5%

 L’ultima fase di collocamento di titoli di stato da parte del Tesoro italiano, nel mese di agosto 2013, si è conclusa con la vendita di 6 miliardi di euro di BTP a 5 e 10 anni. Sold-out, dunque, per il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che però deve fare i conti anche questa volta con un leggero aumento dei tassi, dopo aver sperimentato l’aumento dei rendimenti nell’asta dei CTZ prima e dei BOT poi (leggi anche Tassi BOT semestrali in rialzo ma sotto l’1%).