Si sente parlare spesso di conciliazione bancaria. In questo articolo faremo luce sulla definizione e sulle operazioni che si svolgono in questa fase del rapporto fra cliente, istituto di credito e/o altri mediatori finanziari.
Un post pubblicato in precedenza ci ha permesso di conoscere meglio la figura del conciliatore bancario finanziario, l’associazione promossa dalle stesse banche e istituti di credito, specializzata nella risoluzione delle controversie bancarie sorte tra consumatori e intermediari finanziari.
> Che cos’è il Conciliatore Bancario Finanziario
In questo post vedremo quindi meglio in che cosa consiste la conciliazione e come funziona questa procedura.
Che cos’è e come funziona la conciliazione
La conciliazione consiste in un modo non giudiziale di risolvere le controversie bancarie che possono sorgere tra clienti e banche o altri intermediari finanziari.
La conciliazione è di norma affidata ad una autorità indipendente, il conciliatore bancario finanziario, una associazione specializzata che ha il compito di agevolare il raggiungimento di un accordo tra le parti, organizzando uno o più incontri e facilitando il confronto al fine della risoluzione del problema.
La procedura di conciliazione presso il conciliatore bancario finanziario può essere avviata dai clienti anche senza essersi già rivolti all’ufficio reclami della banca, e in questo particolare differisce da altri metodi utilizzati per la risoluzione delle controversie.
> Come funziona la presentazione di una lettera di reclamo alla banca
La conciliazione, inoltre, si effettua in tempi in genere rapidi e si conclude non tanto con un giudizio, cioè con l’espressione di un obbligo, ma con un accordo tra le parti.
Se l’accordo non viene raggiunto, tuttavia, è sempre possibile richiedere l’intervento arbitrale – anche presso lo stesso conciliatore bancario finanziario -, intervento che presuppone invece l’emissione di un giudizio definitivo a cui l’una e l’altra parte dovranno categoricamente attenersi.